Capitoli

  1. Promesse elettorali, c’è un reddito per tutti. Cittadinanza, dignità, inclusione: quanto costano e chi ne ha diritto
  2. Reddito di inclusione: 461 al mese per 4 persone. Solo per il 30% dei poveri assoluti
  3. Reddito di cittadinanza: per M5s 780 euro mensili per cittadino singolo
  4. Reddito di cittadinanza: costa 15 miliardi. O 29? Le ipotesi di copertura
  5. Reddito di dignità: 1.200 euro medi al mese. Costa 29 miliardi
Economia

Reddito di cittadinanza: per M5s 780 euro mensili per cittadino singolo - 3/5

La proposta dei 5 Stelle, già tradotta in un ddl, garantirebbe a un single senza redditi 780 euro al mese. Le uscite per lo Stato ammonterebbero per l'Istat a 14,8 miliardi, per gli economisti Baldini e Daveri a quasi 29 miliardi. Cifra identica a quella necessaria per finanziare l'idea di Berlusconi, che vuol garantire un minimo di mille euro (meno della metà i beneficiari). Già in vigore il reddito di inclusione, che andrà solo a 700mila famiglie in povertà

La proposta simbolo dei 5 Stelle è più generosa e punta a coprire molte più persone. L’obiettivo non è solo dare sollievo ai poveri assoluti, ma sostenere il reddito di tutti i residenti “al di sotto della soglia di rischio” favorendo così “la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro e alla formazione”. Il ddl depositato al Senato nell’ottobre 2013 prevede, partendo dal calcolo del reddito mediano delle famiglie, che a ogni singolo cittadino (senza reddito) siano garantiti 780 euro mensili, cioè 9.360 euro l’anno. Per un genitore con un solo figlio minore la cifra sale a 1.014 euro, per una coppia con due bambini a 1.638 euro. Il reddito di cittadinanza punta però dichiaratamente a colmare il divario tra queste soglie minime e il reddito da lavoro già percepito. Quindi chi guadagna una certa cifra, per quanto piccola, riceverebbe dallo Stato la differenza tra quell’introito e i 780 euro mensili. Sono però richiesti alcuni impegni: i giovani fino a 25 anni devono avere un diploma superiore o frequentare la scuola per ottenerlo, gli altri dovranno iscriversi ai centri per l’impiego, dare disponibilità al lavoro e a percorsi di inserimento e “fornire un piccolo contributo alla collettività“. Ovvero dedicare del tempo a progetti culturali, sociali, ambientali o di tutela dei beni culturali istituiti dai Comuni.