Capitoli

  1. Sostegno, il caso degli insegnanti specializzati vincitori di concorso lasciati a casa: “E vengono chiamati i non titolati”
  2. LAZIO - "Ho vinto un concorso e ogni anno mi contattano tantissime scuole. Allora perché non mi assumono?" 
  3. CAMPANIA - "La mobilità straordinaria ha rubato tutti i nostri posti vinti a concorso. L'assunzione rimane solo un sogno"
  4. PUGLIA - "Gli idonei scuola dell'infanzia non rientrano in nessuna graduatoria. Trattati come docenti fantasma"
  5. UMBRIA - "Nessuno dei vincitori del concorso è stato assunto. Fatto esame per nulla, ci sentiamo ignorati"
  6. SICILIA - "Sono la prima idonea esclusa dal piano di assunzioni. Qui tanti studenti disabili senza docente di sostegno"
Scuola

CAMPANIA - "La mobilità straordinaria ha rubato tutti i nostri posti vinti a concorso. L'assunzione rimane solo un sogno" - 3/6

La vicenda di almeno 400 insegnanti è un paradosso, perché il problema del sostegno su scala nazionale è la mancanza di professori titolati. "Siamo pronti a lavorare subito per consentire agli studenti con disabilità di andare a scuola e frequentare le lezioni insieme ai loro compagni di classe". "E' vergognoso che il diritto allo studio per tutti non venga garantito. E la politica non risolve il problema". Le testimonianze delle docenti raccontate a Ilfattoquotidiano.it

Antonella Maria Paola Perone ha sempre sognato di fare l’insegnante. Non ha badato alle spese per pagarsi il Tirocinio formativo attivo (Tfa), circa 9mila euro compresi i costi dei viaggi, ottenendo l’abilitazione in topografia e la specializzazione sul sostegno valido per le scuole superiori. Vincitrice del concorso a cattedra 2016 per il sostegno in una scuola secondaria di secondo grado in Campania, Perone ha superato in tutto due selezioni ed era abilitata all’insegnamento. Ma la tanto desiderata assunzione di ruolo non è mai arrivata. “Ho fatto salti mortali per dividermi tra scuola e i due corsi formativi da seguire; ho accumulato stress per sostenere esami in itinere e tesi finali ma per il Miur non sono bastati per potermi definire docente a pieno titolo”. Tra i suoi obiettivi c’è sempre stato quello di aiutare chi ha più bisogno, in particolare ragazze e ragazzi disabili nelle loro ore a scuola. Sostenerli, dare loro attenzione e offrire professionalità acquisite sono i suoi desideri, cose che Antonella Maria Paola non può ancora realizzare. Secondo lei “gli attuali docenti specializzati sul sostegno sono i più preparati e pluriselezionati della storia italiana ma sono nati sotto una cattiva stella”.

Anche l’anno scorso non era stata decisa la sorte degli abilitati. “Stando ai numeri – spiega Perone – per il sostegno nelle scuole superiori in Campania i vincitori sono 105 e undici gli idonei. Purtroppo nel 2016, quale primo anno di validità della nostra Graduatoria di merito, la mobilità straordinaria (come previsto nel comma 108 della legge 107/2015) ha preso tutti i posti del concorso (i nostri posti) e pertanto non ci sono state assunzioni. Dopo l’arduo percorso, i timori, nervi a fior di pelle e le decisioni politiche che ci hanno sempre remato contro, abbiamo dovuto subire l’ennesima beffa. Tenendo conto della validità triennale delle graduatorie del concorso, abbiamo perso un anno per le nostre assunzioni. Il motto, infatti, in Italia è: fai il concorso, aspetta e prega”. “Quest’anno, nonostante la tanto decantata trasformazione di un’aliquota dell’organico di fatto in organico di diritto da parte del Governo, sono usciti in Campania 51 posti per il sostegno alle superiori da dividere equamente tra concorso e Graduatorie a esaurimento. I posti, resi disponibili per le assunzioni, sono ancora una volta esigui e irrisori rispetto alle esigenze nella nostra Regione. Sulla base di questi numeri rischio di non essere assunta neanche l’anno prossimo e lo Stato continua a calpestare quelle speranze che mantengono ancora vivo il mio sogno. Così la politica va avanti con le sue idee sulla nostra pelle e sui nostri sacrifici. E a pagare le conseguenze di scelte sbagliate del Governo siamo noi docenti specializzati e vincitori di concorso ma soprattutto la scuola italiana e con essa gli “alunni speciali” a cui sarà negata, ancora una volta, la possibilità di avere in classe un insegnante formato, selezionato, innovativo e inclusivo”.