Capitoli

  1. Sostegno, il caso degli insegnanti specializzati vincitori di concorso lasciati a casa: “E vengono chiamati i non titolati”
  2. LAZIO - "Ho vinto un concorso e ogni anno mi contattano tantissime scuole. Allora perché non mi assumono?" 
  3. CAMPANIA - "La mobilità straordinaria ha rubato tutti i nostri posti vinti a concorso. L'assunzione rimane solo un sogno"
  4. PUGLIA - "Gli idonei scuola dell'infanzia non rientrano in nessuna graduatoria. Trattati come docenti fantasma"
  5. UMBRIA - "Nessuno dei vincitori del concorso è stato assunto. Fatto esame per nulla, ci sentiamo ignorati"
  6. SICILIA - "Sono la prima idonea esclusa dal piano di assunzioni. Qui tanti studenti disabili senza docente di sostegno"
Scuola

LAZIO - "Ho vinto un concorso e ogni anno mi contattano tantissime scuole. Allora perché non mi assumono?"  - 2/6

La vicenda di almeno 400 insegnanti è un paradosso, perché il problema del sostegno su scala nazionale è la mancanza di professori titolati. "Siamo pronti a lavorare subito per consentire agli studenti con disabilità di andare a scuola e frequentare le lezioni insieme ai loro compagni di classe". "E' vergognoso che il diritto allo studio per tutti non venga garantito. E la politica non risolve il problema". Le testimonianze delle docenti raccontate a Ilfattoquotidiano.it

“Ho fatto esattamente tutto quello che lo Stato mi chiede per diventare di ruolo, ho tutti i titoli richiesti, ho partecipato al concorso e l’ho vinto, ho anche ottime competenze digitali e di inglese. Ogni anno, a settembre, mi contattano tantissime scuole, segno che il lavoro c’è, manca solo la volontà di riconoscere quello che siamo” racconta Daniela Sabelli a Ilfattoquotidiano.it. Quando nel 2006 è tornata in Italia, dopo più di dieci anni in Inghilterra, sapeva già cosa avrebbe dovuto fare, riprendere da dove aveva lasciato: dalla specializzazione come insegnante di sostegno, lavoro che ha sempre “amato fare”. Professoressa in una scuola secondaria di secondo grado del Lazio, Sabelli ha affrontato anni di precariato, non facile per una persona che già si sente formata professionalmente e che ha una famiglia (“ho due figli gemelli che hanno 13 anni”) con le normali esigenze di tutte le famiglie.

“La possibilità di ottenere un lavoro stabile è arrivata con il concorso del 2016 per il quale ho affrontato lo studio con entusiasmo pensando che sarebbe stato l’ultimo sforzo. Il concorso – spiega Sabelli – è stato durissimo e stressante. Per l’esame di insegnante di sostegno, valido per una scuola di secondo grado, alle prove scritte siamo passati in meno della metà e gli orali si sono svolti in un luglio torrido contando sulle ultime forze di un anno scolastico appena concluso. Quando finalmente ho ottenuto il mio posto nella Graduatoria di merito (Gm) ero certa che all’assunzione mancassero solo pochi passaggi burocratici. La prima delusione è arrivata ad agosto 2016 quando nessuno è stato assunto dalla nostra graduatoria e la seconda, ad agosto di quest’anno, quando solo 18 posti sono stati assegnati come posti di ruolo, con 39 vincitori non ancora assunti. Avevamo partecipato ad un concorso bandito per 149 posti, abbiamo passato la selezione in 69 e, dopo due anni, mi dicono che forse si sono sbagliati a fare i conti. Il 2018 sarà l’ultimo anno di validità della nostra graduatoria e se non rientriamo potremmo dover ricominciare tutto daccapo…”.