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Usa, le scuse del portavoce della Casa Bianca dopo la gaffe su Hitler-Assad: “Ho sbagliato”

Martedì, nel corso di una conferenza stampa, si era lanciato in un infelice parallelismo: "Non abbiamo usato armi chimiche durante la Seconda Guerra Mondiale", ha detto ai giornalisti, aggiungendo che "neanche una persona spregevole come Hitler è caduto al livello di usare le armi chimiche"

“Ho sbagliato, chiedo scusa”. Sean Spicer, portavoce della Casa Bianca, in un’intervista alla Cnn fa ammenda dopo la gaffe del parallelo fra Adolf Hitler e il presidente siriano Bashar al-Assad. È stato un parallelo “inappropriato”.  “I miei commenti” sull’Olocausto “non riflettono la posizione dell’amministrazione. Tutti possiamo sbagliare”. Martedì, nel corso di una conferenza stampa, si era lanciato in un infelice parallelismo: “Non abbiamo usato armi chimiche durante la Seconda Guerra Mondiale“, ha detto ai giornalisti, aggiungendo che “neanche una persona spregevole come Hitler è caduto al livello di usare le armi chimiche”. Già, peccato che milioni di ebrei siano morti nelle camere a gas dei campi di sterminio nazisti.

Una giornalista aveva subito chiesto chiarimenti, eppure neanche in questo caso Spicer era riuscito a mettere una pezza su quanto appena detto. Anzi, era arrivata una seconda gaffe: “Hitler non ha usato gas sulla sua gente nello stesso modo in cui lo fa Assad. Portava la gente nel centro dell’Olocausto“, una curiosa espressione con la quale si riferiva presumibilmente ai campi di concentramento.

E dopo le affermazioni di Spicer, il Centro Anna Frank con sede a New York aveva chiesto il suo licenziamento. In un messaggio pubblicato su Facebook, il direttore esecutivo del centro aveva sottolineato che Spicer “manca dell’integrità” necessaria per la sua posizione, e che le sue dichiarazioni erano “il più crudele oltraggio a un gruppo di persone mai sentito da un addetto stampa della Casa Bianca”.

La doppia figuraccia di Spicer, che ha scatenato la rabbia dei social media, si inserisce in una lunga serie di gaffe da parte della Casa Bianca, come quando il presidente Donald Trump ha parlato di un presunto attentato in Svezia (quasi due mesi prima che un tir uccidesse quattro persone durante un attacco nel centro di Stoccolma) scatenando l’ilarità dei social network. I primi di febbraio Kellyanne Conway, una delle più strette collaboratrici di Trump, ha fatto parlare di sé per per i suoi “fatti alternativi” e per aver inventato un fantomatico “massacro di Bowling Green a opera di terroristi islamici in una cittadina del Kentucky.