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  1. Mafia Capitale, la verità di Buzzi: “Io e Carminati come Totò e Peppino. Le tangenti? Eravamo di lotta e di governo”
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Mafie

Mafia Capitale, la verità di Buzzi: “Io e Carminati come Totò e Peppino. Le tangenti? Eravamo di lotta e di governo” - 4/7

Ricatti, pezzi di storie di un passato grigio piombo che riemerge, potere e soldi, soldi per il potere. È la città che racconta ai giudici l'ex ras delle cooperative, imputato per 416 bis. L'imputato parla della corruzione, ma cerca di attenuare l'aura oscura intorno a lui e all'uomo considerato dai pm di Roma il capo dell'organizzazione

Ama e Panzironi
Con il cambio di amministrazione muta anche la dirigenza della municipalizzata Ama, il gestore della raccolta dei rifiuti, dello spazzamento e del verde della capitale. Arriva Franco Panzironi, uomo di stretta fiducia dell’area di Alemanno. Secondo il racconto di Salvatore Buzzi una prima mediazione arriva da dove meno te l’aspetti, ovvero da Antonio Passarelli, già consigliere di amministrazione di Ama in quota Rifondazione comunista: “Il Prc e Alemanno fanno un accordo – spiega Buzzi – e Passarelli viene nominato a capo di Ama Servizi ambientali, società che si occupava degli appalti nella provincia di Roma”. Su questo punto era intervenuto anche Giovanni Hermanin – già pezzo importante della politica ambientale a Roma epoca Rutelli e Veltroni – che aveva raccontato: “Uno dei consiglieri, Antonio Passarelli, che si trovava nel cda in quota Rifondazione Comunista, dopo pochi mesi venne messo a capo di un’altra partecipata di Ama. Non so se esistesse un accordo politico fra Rifondazione e Alemanno ma ci ho pensato più volte”.

Il racconto prosegue, entrando nel cuore del sistema che si stava creando: “A un certo punto parlo con Passarelli, abbiamo dei problemi con Panzironi, dobbiamo vederci, gli dico. Ci vediamo a Valle del Salto, ad un albergo, che era il punto più vicino a tutti. Ci vediamo con Guarany e Passarelli, il 25 agosto del 2009. Passarelli ci dice che Panzironi voleva 100mila euro (70 noi e 40 passarelli) gli dico che non gli avremmo dato una lira, che non avevamo mai pagato”. È solo l’inizio, “non è mica finita qui, il film continua”, spiega Buzzi.