Capitoli

  1. Turchia. Islamizzazione, guerra ai curdi, repressione post-golpe: “Erdogan cercava stabilità, ma ha disintegrato il Paese”
  2. Islamismo e laicismo: “Erdoğan ha peggiorato la frattura interna e a pagare è stato il partito filo curdo”
  3. Arresti, scontri, repressione “e bombe”. La mano dell’uomo forte
  4. “L’estremismo islamico che ha colpito la Turchia? Conseguenza di un flirt rinnegato”
  5. Scontro con i curdi: “È Erdoğan ad aver bloccato il processo di pace”
Mondo

Scontro con i curdi: “È Erdoğan ad aver bloccato il processo di pace” - 5/5

Il Parlamento di Ankara ha approvato la proposta di riforma di presidenzialista: la nuova svolta si innesta in un Paese già profondamente cambiato dalle politiche del sultano, che ha rotto tregue che duravano anni, inasprito i contrasti interni e “ha rinnegato il flirt” con i gruppi ribelli siriani. Queste decisioni, sostiene Francesco Strazzari, docente di Relazioni Internazionali alla Sant’Anna di Pisa, sono tra le principali cause degli attentati che hanno stravolto il Paese negli ultimi due anni

I curdi del Pkk e del Hdp sono l’altro nemico del presidente Erdoğan, quello ritenuto più importante e pericoloso. “Con l’approvazione di Abdullah Öcalan, il Pkk era disposto a disattivare i propri dispositivi militari, portando così avanti il processo di pace iniziato nel 2013 – continua Strazzari – L’ex primo ministro Ahmet Davutoğlu era favorevole, ma Erdoğan no. Così il premier si è dovuto dimettere. Il riacutizzarsi delle tensioni ha portato a scissioni interne ai curdi, tra chi avrebbe voluto tentare di nuovo la via del dialogo e gruppi di giovani più estremisti che si sono distaccati, riprendendo la lotta armata e gli attentati. Un esempio sono i Falchi della Libertà del Kurdistan (Tak)”. Che hanno rivendicato l’assalto del 5 gennaio al tribunale di Smirne, sulla costa egea della Turchia, in cui 2 persone sono rimaste uccise, oltre a 2 assalitori.

Se a questo si aggiungono la serie di attentati commessi dal Pkk, le azioni militari nel Kurdistan turco da parte dei militari della Mezzaluna e la repressione nei confronti dei rappresentanti politici del Hdp, ecco che la questione curda è tornata ad essere, insieme alla minaccia islamista, uno dei principali motivi dietro agli attentati avvenuti in Turchia negli ultimi anni. E a questi si sono aggiunti anche i gruppi di estrema sinistra come il Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-C) “che hanno sfruttato il momento di tensione e alta visibilità per compiere attacchi a fini di reclutamento”, conclude Strazzari.

Twitter: @GianniRosini