Capitoli

  1. Albania patria del turismo dentale low cost: le protesi con la vacanza intorno. Odontoiatri italiani: “Concorrenza al ribasso”
  2. Le agenzie e le cliniche nella guerra dei denti: “In vacanza dal dentista”
  3. Il divertimento “acchiappaclienti”
  4. La testimonianza: da paziente a promoter di fatto
  5. I conti in tasca agli albanesi
  6. Le possibili fregature: via i denti, cure non continue, mancati risarcimenti
  7. La sfida del low cost italiano: sconti anche per i cani di famiglia
  8. I dentisti: “Governo ignora piano abbattimento costi, perché non crea consenso”
Cronaca

Le possibili fregature: via i denti, cure non continue, mancati risarcimenti - 6/8

IL VIAGGIO - Le cliniche offrono pacchetti completi a prezzi stracciati. Il segreto: il costo molto basso del lavoro e della vita nelle città albanesi. Il rischio per i pazienti sono le cure non continue e i mancati risarcimenti. I dentisti italiani provano a rispondere al fenomeno con una politica di contenimento dei costi, che però non può non incidere sulla qualità dei materiali. Non mancano le polemiche. Commissione Albo odontoiatri: "Il governo ignora il piano di abbattimento dei costi, perché non crea consenso"

Il fatto che tutti gli studi odontoiatrici albanesi (e del resto dell’est) siano specializzati in implantologia non è un caso. La necessità di velocizzare gli iter trova più facile sponda nella scelta di estrarre i denti naturali e procedere con impianti nuovi, piuttosto che in quella di provare a salvare il salvabile con cure prolungate. La continuità è incompatibile con i trattamenti sporadici, impostazione tipica del turismo dentale. Per questo si fa solitamente una grande scrematura, rispedendo in patria i casi che necessitano di lunghe terapie. È una selezione che incide sui tempi e dunque sui costi di gestione, ma fatta anche a garanzia della riuscita delle operazioni e, quindi, della propria immagine. L’assistenza postuma è una rarità. Che ha un corollario: quasi mai i professionisti italiani sono disposti a risolvere complicanze dovute a lavori fatti all’estero. Tradotto: se le viti si allentano, un ponte si rompe, l’impianto si infetta, bisogna riprendere l’aereo. Anche perché, è specificato a chiare lettere, la garanzia accordata viene meno nel caso in cui “il paziente ricorra ad interventi di altri dentisti”.  Non è tutto: come in Italia, anche in Albania bisogna firmare il consenso informato per poter rivendicare azione legale nel caso in cui qualcosa vada storto. Ma per schermarsi dal rischio di risarcimenti, alcune agenzie pretendono la rinuncia all’eventuale contenzioso. Certo, quasi sempre lo si fa lo stesso: chiedere un ristoro per cure negligenti significa intentare una causa sull’altra sponda, rivolgersi a quei tribunali e ad avvocati che masticano la legislazione del posto. Con costi non alla portata di chi va lì per risparmiare.