Ministri e vice degli ultimi governi hanno spesso maltrattato le giovani generazioni. Salvo poi ricorrere a scuse, sempre tardive. Le dichiarazioni più imbarazzanti, dai laureati 'sfigati' di Michel Martone ai 'bamboccioni' di Padoa Schioppa fino agli expat di Poletti. Finalmente 'fuori dai piedi'
A un altro livello si colloca invece Renato Brunetta, oggi capogruppo alla Camera di Forza Italia. Nel 2011, da ministro della Funzione Pubblica, aveva sonoramente offeso i precari. Va a un convegno, sempre sui giovani, e viene interrotto da un gruppo di precari che lo accolgono con uno striscione provocatorio: “Si scrive innovazione, si legge precarietà”. Poi due di loro, chiamate da lui sul palco, si sono avvicinate. Una volta pronunciata la parola “precarie”, il ministro le liquida con poche parole: “Grazie, arrivederci. Questa è la peggiore Italia”. Poi è sceso dal palco, si è fatto largo strattonando lo striscione e se n’è andato.