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Mondo

Fidel Castro morto, dai legami con l’URSS agli incontri con i Papi: le tappe fondamentali della vita del líder máximo

Dall’entrata trionfale a L’Avana l’8 gennaio del 1959 all’embargo voluto dagli Stati Uniti il 15 aprile 1962 e fino alle prime riforme "strutturali" degli anni novanta. Secondo un documentario del 2006, “638 Ways to Kill Castro”, diretto da Dollan Cannell, Castro sarebbe scampato a ben 638 piani per ucciderlo

Fidel Alejandro Castro Ruiz nasce a Biran (Cuba) nel 1926, figlio di un ricco agricoltore originario della Galizia spagnola, durante gli studi di giurisprudenza all’Università dell’Avana abbraccia il marxismo, a cui si accoppia una visione antimperialista contro gli Stati Uniti, e l’idea di una lotta anticapitalista e contro la corruzione dei governi conservatori diffusa in tutto il Centro e Sud America. Già nel 1947 partecipa ad una tentata insurrezione contro la giunta militare di Trujillo nella Repubblica Domenicana che poi viene fermata sul nascere. Nel 1948 sposa l’abbiente Mirta Diaz Balart da cui avrà nel 1950 un figlio, Fidelito.