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Referendum, Di Maio (M5s): “Se vince il no, non chiediamo le dimissioni di Renzi. Ma Mattarella indichi legge elettorale”

Il vicepresidente della Camera, ospite a In mezz'ora, parla della consultazione di ottobre. E in caso di "sconfitta" del premier, spiega che il Capo dello Stato avrà "un ruolo importante". Poi annuncia gli assessorati "a tempo determinato" in caso di elezione di Virginia Raggi al Campidoglio

Nel caso in cui dovesse vincere il no al Referendum, Mattarella “avrà un ruolo fondamentale” perché dovrà intervenire e indicare “agli italiani con quale legge elettorale si va, perché al Senato c’è l’Italicum mentre alla Camera il consultellum“. Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera del Movimento 5 Stelle, a In mezz’ora su RaiTre parla di elezioni e della consultazione di ottobre. Ma non solo: perché nel corso dell’intervista parla del sindaco di Parma Federico Pizzarotti – sospeso dall’M5s – e annuncia che in caso di vittoria di Virginia Raggi al Comune di Roma, gli assessori saranno a tempo determinato. E si dice disponibile ad essere il premier designato qualora gli iscritti M5s lo volessero.

“Non voglio tirarlo per la giacchetta ma il suo sarà un ruolo importante”, dice Di Maio riferendosi al Capo dello Stato in caso vincesse il no al referendum. Ma se per Renzi la prosecuzione del suo lavoro a Palazzo Chigi dipende da un esito positivo della consultazione, il vicepresidente della Camera aggiunge che, in caso di “sconfitta”, “non saremo di certo noi a chiedere le dimissioni del premier, come non le chiederemo se, come sembra, il Partito democratico dovesse avere un contraccolpo a queste elezioni amministrative. Le elezioni amministrative come il referendum sono importanti”, perché, aggiunge, le prime “riguardano i Comuni” il secondo “richiede di entrare nel merito” e “non vogliamo personalizzarla sul presidente del Consiglio, perché si fa il gioco di Renzi“. Poi sconsiglia “al governo di dire ‘se perdo il referendum me ne vado a casa’ perché potrebbero tentare gli italiani”.

Parla anche di Federico Pizzarotti, sospeso dal Movimento 5 Stelle perché reo di aver tenuto nascosto per mesi l’avviso di garanzia per la nomine del Teatro cittadino, arrivato nella seconda metà di febbraio sulla sua scrivania e finito su tutte le prime pagine dei giornali soltanto il 12 maggio.  Precisa di non averlo sentito e che in questo momento “c’è una procedura in corso e qualunque interferenza potrebbe inficiarla”. “In questa fase – ha aggiunto – dobbiamo chiarire cosa è successo. Parma ha un sindaco che sta lavorando per i cittadini, e dall’altra parte c’è una procedura interna perché il garante ha visto che il sindaco aveva nascosto per tre mesi un avviso di garanzia”.

E sulle amministrative della Capitale annuncia una “novità” in caso di vittoria. Se Virginia Raggi sarà eletta sindaco, al Campidoglio verrà introdotto l’”assessorato a tempo”, quale garanzia di trasparenza, efficienza, e per assicurare la soluzione dei problemi e allontanare il rischio lassismo. “I politici che governano Roma – ha spiegato il vicepresidente M5s della Camera – devono avere l’assessorato a tempo determinato. Ad esempio si prende un problema, le partecipate, e si fissa una road map sulle partecipate; se non realizzi il progetto in tempo l’assessorato finisce lì senza aspettare 5 anni prima di tirare un bilancio sul lavoro. Facciamo il jobs act alla politica non ai cittadini”, ha detto Di Maio che poi ha anche annunciato un “assessorato alla città semplice”. Ma – ha concluso – “ne parlerà la Raggi. Non posso anticipare io le cose, lo farà lei”.