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Ryanair: “Sorpasso su Alitalia già in 2014”. Ma esclude ricorsi su accordo con Etihad

Il vettore irlandese fa sapere di voler toccare entro fine anno quota 26 milioni di passeggeri in Italia, superando la compagnia di bandiera in trattativa con gli emiratini. Nel 2013 la differenza si è già ridotta a soli 900mila biglietti. Nessun timore per le richieste di limitazioni alle low cost arrivate da Etihad: "Le autorità italiane non precluderanno opportunità di sviluppo alle altre compagnie rilevanti"

Ryanair punta ufficialmente a superare Alitalia per numero di passeggeri già quest’anno. La compagnia irlandese – che già in passato aveva, in un paio di occasioni, gridato al “sorpasso” dandolo come già avvenuto, salvo poi essere smentita dai dati ufficiali – ha rivelato martedì i propri obiettivi di crescita per il 2014. E, visto da Roma, il numero più rilevante è proprio quello sulla crescita dei passeggeri imbarcati: per il nostro Paese il “target”, ha spiegato il sales manager John Alborante, è di 26 milioni di biglietti, con una crescita del 12% rispetto allo scorso anno e un aumento dei passeggeri sia su Fiumicino (1,4 milioni quest’anno, 1,7 previsti nel 2015) sia su Ciampino (qui il traguardo prefissato è di 4,6 milioni di persone). “Abbiamo messo parecchie rotte in più e vogliamo superare Alitalia del tutto”, ha detto chiaro e tondo Alborante, presentando le nuove tratte da Roma a Atene, Barcellona, Bruxelles, Colonia e Lisbona. “Dalle ultime statistiche ufficiali Alitalia è la prima compagnia in Italia, però ci supera se consideriamo tutto il gruppo, comprese AirOne e Citylines“, ha precisato. “Ma considerando la sola Alitalia siano noi i primi”. Poi la frecciata sui dati Enac (i più recenti danno appunto Alitalia ancora in testa, seppure ormai solo per 900mila passeggerie sulla trattativa con gli emiratini: “Spero che le prossime statistiche non mettano insieme Alitalia ed Etihad, altrimenti sarà ancora più difficile superarla”.

“Contenti” se Alitalia troverà accordo: “Nuove opportunità per tutti” – A domande specifiche sull’operazione che dovrebbe sfociare nell’ingresso del vettore del Golfo nel capitale della compagnia di bandiera – per mercoledì ha nuovamente convocato i sindacati, dopo che l’incontro indetto lunedì era sfumato – il manager ha risposto però in termini più diplomatici: “Non possiamo essere altro che contenti – ha assicurato – che questo problema arrivi ad una soluzione, soprattutto per i dipendenti”, ma anche perché “siamo convinti che si apriranno nuovi scenari e opportunità per tutti con un’Alitalia rinnovata”. Alborante ha anche negato che la compagnia guidata da Michael O’Leary stia “considerando il ricorso alla Ue”, sull’esempio di quanto fatto da Lufthansa all’inizio dell’anno per cercare di bloccare le trattative con Etihad. Magari appigliandosi alle norme europee che vietano a vettori extra continentali di prendere il controllo – anche di fatto – di linee aeree europee. 

Fiducia nelle autorità italiane: “Non limiteranno lo sviluppo delle low cost” – Nessun segnale di nervosismo nemmeno di fronte all’ipotesi che gli arabi possano chiedere al governo italiano, tra le condizioni per la firma dell’accordo, una limitazione dei vantaggi di cui godono le compagnie low cost in Italia. “Sono convinto che le autorità competenti italiane non precluderanno opportunità di sviluppo alle altre compagnie rilevanti che operano nel Paese: sarebbe fuori luogo che si agevolasse Alitalia e si tagliassero le gambe a tutte le altre”.

La low cost irlandese prima per passeggeri internazionali: 81,3 milioni – Sempre martedì Ryanair, riportando le ultime statistiche sul trasporto aereo mondiale della Iata, ha comunicato di aver trasportato l’anno scorso più passeggeri internazionali di qualsiasi altra compagnia aerea: 81,3 milioni, quasi 29 milioni in più della seconda classificata, Easyjet (a quota 52,7 milioni) e 30 milioni in più della terza, Lufthansa (con 50,7 milioni). Facendo le somme si scopre addirittura che gli irlandesi hanno venduto più biglietti di British Airways, Air France e Alitalia messe insieme (in tutto totalizzano 77 milioni), ma anche più della somma di Easyjet, Iberia e Sas (76 milioni). Per il 2015 la compagnia punta a quota 84,6 milioni, mentre l’obiettivo al 2019 – quando la flotta raggiungerà quota 400 aerei – è di 110 milioni.