Politica

Trasparenza: Populisti a 5 stelle? No, democratici alla svedese!

L’8 Aprile scorso, mentre in Italia Napolitano lanciava l’ennesimo monito contro le “campagne moralizzatrici”, definendole distruttive, qui in Francia, dopo l’ennesimo scandalo che scuoteva la politica d’oltralpe, con il ministro del bilancio Cahuzac che dopo averlo negato per mesi, confessava di avere conti nascosti all’estero, Hollande si erigeva a protagonista di una di queste campagne.

Da allora non passa giorno senza che si senta parlare di trasparenza, il governo ha deciso di pubblicare on-line il patrimonio di tutti i ministri, creando non pochi malumori.

E’ in questo contesto che la Radio “France Info” sta comparando, con una mini-inchiesta, i vari paesi europei in materia di trasparenza e moralizzazione della politica.

Ascoltavo la radio in sottofondo ieri e ad un certo punto sento parlare di “trasparenza, politici i bicicletta, che vanno a mangiare a mensa piuttosto che al ristorante, si considerano dipendenti dei cittadini”. Vado per aumentare il volume, convinto che si trattasse di un reportage su quei “populisti” del MoVimento 5 Stelle ma noto con piacere che si parla di un altro paese: la Svezia.

France Info – 24 Aprile 2013 – Alice Serrano

 (Traduzione in Italiano a cura di Andrea D’Ambra)

 A Stoccolma incrocerete il ministro dell’economia sulla sua bicicletta o quello della giustizia in coda al supermercato. L’illustrazione per antonomasia della “prossimità” alla svedese! “Qui, i politici devono essere vicini al popolo” spiega Martin Adahl, numero 3 del partito centrista della colazione governativa “semplicemente perché sono i loro rappresentanti!”

Gli svedesi rifiutano l’aristocrazia politica, odiano la gerarchia, darsi del tu è d’obbligo. Nessuna scuola speciale forma le elite politiche.

Nessuna doratura. I ministri sono discretamente sparsi negli immobili della città, nessun ristorante quando si può pranzare alla mensa del governo, nessun alloggio di servizio, tranne per il primo ministro. Una semplicità normale per Ann, dottoressa e madre di famiglia: “i politici devono vivere in modo semplice ed essere accessibili. Devono capire il nostro quotidiano. Gli svedesi detestano quelli che si sentono più importanti degli altri”.

Il dovere di trasparenza iscritto nella Costituzione

La semplicità qui va di pari passo con la trasparenza iscritta nella costituzione da 250 anni. Tutte le note spese, gli stipendi degli eletti, le loro dichiarazioni dei redditi sono pubblici, consultabili da qualsiasi cittadino ad eccezion fatta per i documenti riguardanti la sicurezza nazionale.

La Svezia ha rimesso la trasparenza all’ordine del giorno dopo gli scandali che hanno scosso il mondo politico negli anni 70″, spiega Olof Ehrenrona, capo di gabinetto del Ministro degli esteri. Le nuove regole hanno risanato la vita politica svedese.

Unica nota stonata, gli svedesi hanno a volte pagato in modo molto caro questa trasparenza e vicinanza. Nell’arco di quindici anni, due dei loro ministri sono stati assassinati in piena strada.