Cultura

Sanremo 2013, Toto Cutugno ‘sovietico’ e i ‘Fischiatori della Libertà’

Prima giornata sanremese, prime polemiche. Soprattutto politiche, ovviamente, per un appunto già di per sé contestato, tanto più se si svolge in piena campagna elettorale. A dominare la scena, Maurizio Crozza e il suo Berlusconi chansonnier, contestato in sala da quella che somigliava molto a una claque organizzata. Mentre Luciana Littizzetto è sembrata imbrigliata dal timore di fare arrabbiare mezzo Parlamento, è toccato al comico genovese il compito di innescare il solito vespaio di polemiche, riuscendo nell’intento di fare arrabbiare persino Pierferdinando Casini: “Trovo Maurizio Crozza esilarante, divertente, mi piace moltissimo, ma ieri l’ho trovato molto diverso: era in tono minore, non è stata una delle sue performance più riuscite”. Berlusconi, ospite stamattina di Mattino 5, ha glissato, citando la sua critica preventiva da Minority Report: “E’ un boomerang per la sinistra. Ho già criticato abbastanza il fatto che Sanremo sia stato fatto ora. Ho già detto quello che dovevo dire”.

Quando è troppo è troppo
Formigoni accusato di associazione a delinquere in Lombardia: pare sia uno degli autori del brano di Maria Nazionale. E si può perdonare tutto, ma questo proprio no!

I Co.Co.Pro. del Cav
Pare che i contestatori di Crozza fossero gli stessi che avevano contestato Celentano lo scorso anno. Evidentemente hanno un talento mica da ridere. Fischiatori della Libertà.

Tovarisch
Pare che dopo il coming out sovietico di Toto Cutugno, Ferrando, Rizzo e Bertinotti si siano iscritti a Forza Nuova.

Froci sì, ma senza esagerare
Toccante il momento dedicato alla coppia gay insieme da 11 anni e costretta a sposarsi a New York. Tutto è nato da un video sul web, nel quale, però, c’era anche un bacio, sbianchettato dalla performance all’Ariston. Progressismo all’acqua di rose.

Non pagarmi, non ti voto
Berlusconi, convinto che il Festival sarebbe stato una Festa dell’Unità in piena campagna elettorale, ha invitato gli italiani a non pagare il canone. Per dar retta a lui e non pagare la tassa sulla tv c’è tempo fino al 28 febbraio. Per dar retta al buonsenso e non votare lui, invece, il termine scade il 25.

Piazza Italia
Manifestazione politica in salsa romanesca per Daniele Silvestri e la sua “A bocca chiusa”. Interrogazione parlamentare di Gasparri, convinto che tra gli autori si nasconda Er Pelliccia.