
Maggiore incidenza tra i 5 e i 14 anni, con picchi in Campania e Sardegna
“L’influenza crescerà piano piano in tutte le regioni”. Il virologo Roberto Burioni torna a parlare di influenza e della sua variante K. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, l’incidenza ha raggiunto 14,7 casi per 1.000 assistiti. Colpevole il virus H3N2, in particolare la variante K, in grado di eludere in parte sia la […]
“L’influenza crescerà piano piano in tutte le regioni”. Il virologo Roberto Burioni torna a parlare di influenza e della sua variante K. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, l’incidenza ha raggiunto 14,7 casi per 1.000 assistiti. Colpevole il virus H3N2, in particolare la variante K, in grado di eludere in parte sia la protezione vaccinale — che resta comunque lo strumento più efficace di prevenzione — sia l’immunità naturale. A completare il quadro contribuisce anche la circolazione del virus H1N1. “In questo momento l’incidenza maggiore dell’influenza è tra i 5 e i 14 anni, quindi gira essenzialmente nelle scuole”, spiega Burioni.
Un fattore che si intreccia con l’avvicinarsi delle festività natalizie e l’aumento delle occasioni di socialità. “Per quanto noi ci vedremo nei cenoni e nelle feste, nelle scuole ci sono 25 ragazzini chiusi in una stanza per 5 ore. Ore con le vacanze si chiudono le scuole e questo potrebbe ostacolare la circolazione del virus. Siamo però in una fase crescente, in alcune regioni questa crescita è particolarmente evidente, come in Campania e in Sardegna. Ma piano piano crescerà in tutte le regioni”.
Tra le indicazioni per ridurre il contagio, Burioni richiama l’attenzione su una modalità di trasmissione spesso sottovalutata. “Una cosa che pochi sanno dell’influenza è che si trasmette facilmente con le mani. Bisogna fare come ci dicevano le mamme, ‘lavati le mani’. A differenza del covid, l’influenza si trasmette molto con il contatto”, sottolinea il virologo. Accanto alle misure igieniche, resta fondamentale il buon senso. “Poi, serve il buon senso. Se uno sta male e al cenone c’è il nonno, meglio evitare”, dice Burioni. “Se proprio bisogna andare al lavoro, si può indossare la mascherina che serve a proteggere gli altri. Il chirurgo la indossa per non contaminare. E la può usare anche chi non vuole prendersi eventualmente l’influenza”, conclude.