Politica

A chi potrà rivolgersi il campo largo? Molti lo voteranno turandosi (ancora) il naso

Alcuni per l’ennesima volta – ma sempre meno – lo voteranno in maniera disillusa e disinteressata, perché banalmente non c’è niente di meglio

di Francesco Canosa

A quasi un mese dalla fine della tornata elettorale delle regionali, conclusa in perfetta parità, sembra essersi fatta strada la consapevolezza che la partita delle Politiche, qualora dovesse davvero concretizzarsi un accordo fra le forze del centrosinistra – Calenda più, Calenda meno – possa essere davvero aperta.

Se da un lato la Presidente del Consiglio celebra, all’ombra di Castel Sant’Angelo, la sua leadership e il vantaggio sui suoi alleati, sull’altro fronte abbondano le voci sui leader e su un eventuale federatore. Una volta che verrà trovato – ammesso che verrà trovato – un federatore, bisognerà riflettere su chi possa votarlo e a chi potrà rivolgersi il campo largo.

Qualcuno lo voterà perché prima era comunista.
Qualcuno perché il governo Meloni, soprattutto sui suoi cavalli di battaglia, come immigrazione e sicurezza, sembra aver fallito.
Qualcuno perché vorrebbe che il ministro dei Trasporti si occupasse di trasporti e non di qualsiasi cosa accada nel Paese, tranne che dei trasporti.
Qualcuno perché guadagna poco e vuole il salario minimo.
Qualcun altro lo farà nonostante, quando era al governo il centrosinistra, il salario minimo non fosse ancora di moda.

Qualcuno lo farà perché la sfacciataggine dei vari Santanchè, Crosetto e compagnia, nel guidare i propri ministeri nonostante gli evidenti conflitti d’interesse, è imbarazzante.
Qualcuno lo farà nonostante, nei partiti del campo largo, la presenza di altrettanti affaristi e arrivisti non rassicuri granché.

Qualcuno perché il cinema lo esige, la musica lo esige, i social lo esigono.
Qualcuno perché l’estetica del maschio performativo lo esige, mentre quella del maschio alpha si accontenta di molto meno: un braccio destro alzato e via.
Qualcuno lo farà perché ricorda bene Meloni che prometteva di tagliare le accise e Salvini che voleva cancellare la Fornero.

Qualcuno perché la classe dirigente di Fratelli d’Italia è realmente composta da parvenu inadatti, mentre guarda Pierferdinando Casini e impara come si sta al mondo.
Qualcuno perché Meloni appare completamente appiattita sulle posizioni antieuropee – e quindi anti-italiane – di Trump.
Qualcun altro, invece, voterà il campo largo nonostante Letta, Gentiloni e Conte, a Washington, non ricordassero esattamente Fidel Castro.

Qualcuno lo voterà per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno perché ritiene che il mondo debba essere un posto migliore per tutti e non solo per se stesso.
Qualcuno perché ritiene che il governo italiano abbia fatto davvero poco di fronte allo sterminio palestinese.
Qualcun altro perché, se avessero mandato Renzi con Tony Blair a Gaza, sarebbe tornato con la pace in tasca. Peccato che nelle sue tasche sembrino esserci soprattutto soldi, sia arabi che israeliani.

Qualcuno perché non ne può più del familismo e del personalismo di governo: del Partito di Giorgia, della sorella di Giorgia, del cognato di Giorgia.
Qualcun altro lo voterà nonostante Vincenzo De Luca abbia imposto suo figlio a capo della segreteria campana del Pd.

Qualcuno perché guarda La7.
Qualcuno perché, fortunatamente, non guarda Bruno Vespa.
Qualcuno lo voterà nonostante non capisca molto bene cosa dica Schlein, ma fino a prova contraria lei le primarie del Pd le ha vinte e merita di stare lì, a differenza dei vari nomi (Salis, Manfredi, ecc.) che la minoranza riformista fa circolare dall’alto della propria minoranza.

Qualcuno lo voterà perché Pierluigi Bersani è una brava persona.
Qualcun altro perché, tutto sommato, anche Tajani sembra esserlo. Tuttavia, in una visione indubbiamente infantile e manichea del bene e del male, resta difficile spiegarsi come una brava persona possa essere stata per trent’anni il maggiordomo politico di un uomo che aveva la mafia in casa. Anzi, nella stalla.

Altri, infine, per l’ennesima volta – ma sempre meno – lo faranno in maniera disillusa e disinteressata, turandosi il naso. E lo faranno perché, banalmente, non c’è niente di meglio.

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