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Saldo Imu, quando spetta lo sconto? Tutti i casi, da chi affitta a canone concordato ai pensionati residenti all’estero

Agevolazione anche a chi ha concesso l’immobile in comodato d’uso. E alcuni Comuni prevedono uno sgravio del 20% in favore dei contribuenti che decidono di attivare la domiciliazione bancaria

Si avvicina la scadenza Imu del 16 dicembre e la domanda che molti si fanno in questi giorni è se sia possibile risparmiare qualcosa sul versamento dell’imposta. Il legislatore è andato incontro ai proprietari che hanno affittato il proprio immobile a canone concordato, permettendo loro di ottenere uno sconto. Agevolazione simile spetta a chi ha […]

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Si avvicina la scadenza Imu del 16 dicembre e la domanda che molti si fanno in questi giorni è se sia possibile risparmiare qualcosa sul versamento dell’imposta. Il legislatore è andato incontro ai proprietari che hanno affittato il proprio immobile a canone concordato, permettendo loro di ottenere uno sconto. Agevolazione simile spetta a chi ha concesso l’immobile in comodato d’uso.

Alle agevolazioni a livello nazionale si aggiungono quelle previste a livello locale dalle amministrazioni comunali. Come sempre, poi, spetta uno sconto Imu per gli immobili inagibili.

Emergenza abitativa ed Imu scontata

Il legislatore ha previsto una serie di agevolazioni Imu per quanti mettono a disposizione gli immobili nelle zone caratterizzate da emergenza abitativa. Per una serie di motivi – primo tra tutti il timore di una potenziale morosità degli inquilini – sono molti i proprietari immobiliari che preferiscono lasciare vuoti gli alloggi. In questo contesto ottenere uno sconto Imu è un valido incentivo per cambiare idea.

La riduzione dell’imposta si unisce ad una serie di altri incentivi (tra i quali la cedolare secca, che permette di pagare imposte più basse sul canone di locazione percepito) il cui intento è di favorire dei contratti di affitto a lungo termine, rispetto a quelli più brevi, ritenuti più appetibili dal punto di vista economico e gestibili meglio sotto il profilo delle potenziali morosità.

Quanti dovessero sottoscrivere contratti di locazione a canone concordato possono accedere ad uno sconto del 25% dell’Imu. Lo sconto, invece, sale al 50% per quanti dovessero concedere in comodato d’uso gratuito l’immobile a un parente entro il primo grado in linea retta (come genitori-figli). In questo caso l’agevolazione spetta se il contratto di comodato viene registrato presso l’Agenzia delle Entrate: l’immobile, inoltre, deve essere ubicato nello stesso Comune nel quale il proprietario ha la residenza.

Anche ai pensionati residenti all’estero è riconosciuto uno sconto del 50% dell’Imu, ma è necessario che la residenza sia stata presa in un Paese convenzionato con l’Italia.

Sconto del 20% grazie alla domiciliazione bancaria

In pochi si ricordano cosa aveva previsto il Decreto Rilancio, che aveva introdotto uno sconto del 20% in favore dei contribuenti che decidono di attivare la domiciliazione bancaria dell’Imu.

In questo caso, però, è bene sottolineare che lo sconto si può ottenere solo e soltanto se il Comune lo ha deliberato, quindi non è detto che lo si possa avere ovunque. È bene verificare cosa prevede l’amministrazione comunale nella quale gli immobili sono ubicati e, se è possibile accedere all’agevolazione, autorizzare l’addebito permanente sul conto corrente dell’Imu. Ovviamente sarà anche necessario fornire agli uffici incaricati le coordinate bancarie sulle quali addebitare l’imposta.

Per riuscire ad ottenere lo sconto l’autorizzazione deve essere rilasciata prima dell’acconto di giugno: quindi per quest’anno è andata persa, ma è possibile usufruirne per il 2026.

Sconto anche per gli immobili inagibili

Confermati anche gli sconti previsti per gli immobili inagibili, per i quali è possibile ottenere una riduzione del 50% dell’imposta da versare. Per poter essere considerato inagibile l’immobile deve presentare una serie di carenze strutturali particolarmente gravi, che ne impediscono l’uso in sicurezza. Non è sufficiente chiudere le utenze o il fatto che manchi il certificato di abitabilità.

Per riuscire ad ottenere la riduzione dell’Imu è necessario ottenere una perizia tecnica asseverata redatta da un professionista abilitato – un architetto o un ingegnere – che deve attestare l’inagibilità dell’immobile e la necessità di una serie di interventi di recupero.

Successivamente deve essere presentata la dichiarazione Imu, attraverso la quale deve essere attestata l’inagibilità dell’immobile.

Prima di procedere, ad ogni modo, è opportuno verificare con il Comune quale sia la documentazione necessaria, che può variare da a caso a caso. Le informazioni necessarie possono essere reperite sul portale del Comune o contattando direttamente l’ufficio tributi, in modo da muoversi correttamente.