
L'ex centrocampista del Milan ha rivelato un violento litigio con l'ex attaccante dell'Inter, allora suo compagno di squadra al Las Palmas
“Abbiamo iniziato a picchiarci. Mi ha colpito al labbro, che si è aperto e sanguinava. Ce le siamo date davvero”. A parlare è Kevin Prince Boateng nel corso di una ospitata nel podcast UNSCRIPTED by Josh Mansour. L’ex centrocampista del Milan ha infatti raccontato un brutto litigio con Marko Livaja, ex attaccante dell’Inter e compagno di Boateng al Las Palmas, in Spagna.
Tutto è cominciato da un litigio in campo poi degenerato: “Un giorno litighiamo in allenamento: io gli dico ‘Passala, smettila di essere egoista’. Lui risponde ‘Stai zitto’. Dopo l’allenamento la tensione era passata, così l’ho portato in cucina. Gli ho detto: ‘Bro, che hai? Che succede?’. Lui: ‘Scusa, ho problemi a casa’. E io: ‘Si vede, sei teso. Voglio solo aiutarti, tutto ok'”.
Quando però tutto sembrava risolto, c’è stato l’episodio che ha fatto degenerare la situazione: “Mi disse ‘Però non parlarmi mai più così’. E lì è uscito il mio orgoglio: ‘Come? Non ti devo parlare così?’. Lui: ‘Lasciami stare’ – ha spiegato Boateng -. Il dialogo stava andando benissimo fino a quel punto. Poi il suo orgoglio si è acceso. Ha aperto la porta con forza e me l’ha sbattuta in fronte. Boom. Mi sono tagliato. Ho visto rosso. Sono corso verso di lui e l’ho colpito sulla testa. Abbiamo iniziato a picchiarci. Mi ha colpito al labbro, che si è aperto e sanguinava. Ce le siamo date davvero”.
Due minuti di botte e violenza, con la situazione che era ormai degenerata. Poi però i due sono tornati a ragionare, spiega il centrocampista ghanese. “Dopo due minuti ci siamo fermati. Io da una parte, lui dall’altra. Seduto lì ho pensato: ‘Che sto facendo? Perché lo sto facendo?’. Ogni volta che succede è perché qualcosa più grande di te prende il sopravvento. Poi ti chiedi: ‘Perché l’ho fatto?’. Il giorno dopo l’ho abbracciato e gli ho detto: ‘Scusa, sono il più grande, non devo fare queste cose‘. Succede. Spogliatoio: tanti ego, tanta tensione, ognuno vuole essere il più forte. Normale”.