
L’uscita improvvisa dopo vent'anni del responsabile del design dei marchi britannici segna una cesura importante e apre una fase di incertezza creativa per il gruppo
Gerry McGovern, figura centrale nel design di Jaguar Land Rover negli ultimi vent’anni, è stato improvvisamente allontanato dall’azienda. La notizia è arrivata arriva a pochi giorni dall’ingresso del nuovo CEO, P.B. Balaji, indicando come probabile motivo un’urgente riconfigurazione della leadership creativa del gruppo.
Il nome di McGovern è indissolubilmente legato a modelli iconici come il Range Rover Evoque, il Range Rover Velar e la rinnovata versione del Land Rover Defender, oltre che al rilancio stilistico della gamma Range Rover e, più recentemente, a un’ambiziosa quanto controversa trasformazione del marchio Jaguar verso un’identità luxury ed elettrica. L’ultimo capitolo di questa evoluzione era rappresentato dal concept Jaguar Type 00, con un’estetica radicale e un approccio fortemente audace, che aveva acceso dibattiti tra critica e pubblico.
Secondo quanto riportato da fonti interne, McGovern sarebbe stato “scortato fuori dall’ufficio” subito dopo la decisione di licenziamento, segno che la rottura con l’azienda è avvenuta in modo netto e deciso. JLR, controllata dal gruppo indiano Tata Motors, non ha rilasciato commenti ufficiali.
L’addio di McGovern rappresenta la chiusura di un’era creativa che ha ridefinito il design e l’identità visiva di Jaguar e Land Rover: un’eredità fatta di veicoli iconici e di scelte stilistiche coraggiose. Ora, JLR si trova davanti a un bivio: continuare sulla strada intrapresa, forse con una visione più manageriale e meno personale, oppure affidarsi a una nuova figura creativa con il compito di rilanciare il brand in un mercato sempre più competitivo tra elettrificazione, crisi del comparto auto e nuovi gusti dei clienti.
La domanda che molti appassionati e osservatori del settore si pongono è: quale sarà il prossimo capitolo per Jaguar e Land Rover? E come cambierà la progettualità e lo stile del marchio senza la mano di uno dei suoi architetti più influenti?