Giustizia

Poliziotto ucciso a Torre del Greco, il gip ha convalidato l’arresto del 28enne: “Livello di colpa elevatissimo”

Durante l'interrogatorio Tommaso S, si è detto "disperato e costernato" per quanto accaduto. Ha confessato di aver bevuto due whiskey, ma era risultato positivo anche alla cocaina. A Torre del Greco i funerali della vittima. La moglie: "Chi lo ha ucciso, pagherà"

Il giudice per le indagini preliminari di Torre Annunziata (Napoli) ha convalidato l’arresto del 28enne che nella notte del 31 ottobre ha travolto una volante della polizia uccidendo un agente. Nello schianto è morto l’assistente capo Aniello Scarpati, 47 anni, mentre è rimasto ferito il collega Ciro Cozzolino, ancora in gravi condizioni. Il gip ha disposto il carcere per l’indagato, originario di Torre del Greco e residente ad Ercolano, che ha ammesso davanti al giudice di aver bevuto “due whiskey” prima di mettersi alla guida, ma ha negato di aver fatto uso di droghe, almeno quella sera. Dopo l’impatto il 28enne e i passeggeri dell’auto aveva lasciato il luogo dell’incidente senza chiamare i soccorsi.

Nel convalidare l’arresto, il giudice ha ritenuto che ricorresse la quasi flagranza e che lo stesso fosse obbligatorio e comunque giustificato dalla gravità dei fatti e dalla personalità dell’indagato. Secondo la ricostruzione operata dal gip, l’indagato avrebbe tenuto una condotta caratterizzata da un “livello di colpa elevatissima“, essendosi posto alla guida dell’auto “sotto l’influenza dell’alcol e della cocaina, essendo risultato positivo alla cocaina e avendo un tasso alcolemico superiore ai livelli consentiti, e avendo viaggiato a velocità elevatissima, nonostante alcuni dei passeggeri dell’auto dallo stesso condotta lo avessero più volte invitato a moderare la velocità”.

Nel provvedimento cautelare il gip afferma che “l’indagato ha mostrato una notevolissima potenzialità offensiva, ponendosi alla guida di un veicolo in stato evidentemente alterato, tale da modificare la sua percezione della realtà procedendo ad una velocità altissima, sicché il tragico evento che spezzava in modo ingiusto, tanto più in quanto evitabile, la vita di un agente impegnato soltanto a svolgere il proprio lavoro, e metteva a repentaglio altre vite (non soltanto quella dell’agente ferito, ma anche quella dei passeggeri della vettura condotta dall’indagato, tra cui figuravano minorenni), costituiva una conseguenza verosimile e prevedibile, direttamente ricollegabile alla sua condotta incosciente e scellerata”. Nell’applicare la misura cautelare della custodia in carcere, il gip ha ritenuto che “l’assoluta gravità delle condotte compiute e la personalità del reo (che ha violato molteplici precetti) inducono a far concludere nel senso di una totale incapacità del prevenuto a trattenere le proprie spinte criminose e a ritenerlo, di conseguenza, incapace di rispettare le prescrizioni imposte con misure non custodiali” e che “non è possibile formulare una prognosi fausta in ordine alla futura commissione di reati”.

Durante l’interrogatorio Tommaso S, si è detto “disperato e costernato” per quanto accaduto. Esclusa l’ipotesi secondo cui il suv Bmw, preso a noleggio, era lanciato all’inseguimento di due ragazzi in scooter dopo una lite per futili motivi. La difesa, che aveva chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari, presenterà istanza al Tribunale del Riesame. Dopo l’incidente erano stati effettuati i test ed era risultato positivo all’alcol e alla cocaina. “Nessuno più di me può capire cosa proviamo quando si subisce una perdita così grande” ha detto il 28enne che condivideva con la vittima la fede evangelica. La pm Alessandra Riccio aveva già chiesto che l’uomo restasse in custodia cautelare perché potrebbe reiterare il reato, in quanto avrebbe “una propensione al delitto”.

Intanto si sono svolti i funerali della vittima a Torre del Greco dove il sindaco ha proclamato lutto cittadino. Presenti anche il capo della polizia Vittorio Pisani ed il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Sono orgogliosa di essere la moglie di un poliziotto. Mio marito è nato ed è morto con la divisa. Sarà sempre nei nostri cuori, lo amerò per sempre. Chi lo ha ucciso, pagherà” ha detto Eliana, la moglie di Scarpati. In lacrime, al termine delle esequie, a chi gli ha chiesto cosa farà se il figlio Daniel decidesse di seguire le orme del padre ed entrare in Polizia, ha detto: “Sarò orgogliosa e lo sarà anche suo padre e sono sicura che sarà alla sua altezza”.