Cronaca

Accoltellata a Milano, la confessione di Lanni: “Vittima scelta a caso. Volevo colpire in un luogo simbolo del potere economico”

Il 59enne bergamasco fermato lunedì per l'aggressione in piazza Gae Aulenti è stato interrogato dalla pm Cristina Ria. La testimonianza del coniuge raccolta dal Corriere della Sera all'ospedale Niguarda: "Sembra un brutto film, per i medici decisive le prossime 48 ore"

Ha confessato Vincenzo Lanni, il 59enne bergamasco fermato lunedì per l’accoltellamento in piazza Gae Aulenti alle 9 del mattino della dirigente di Finlombarda Anna Maria Valsecchi. L’uomo, in passato responsabile di due episodi simili e nel 2016 condannato a 8 anni di carcere e a tre in una struttura psichiatrica, è stato interrogato dalla pm Cristina Ria che coordina le indagini condotte dai carabinieri. Ha detto che non conosceva Valsecchi e l’ha scelta a caso tra le persone che si trovavano nella piazza della Torre Unicredit. Aveva premeditato l’aggressione – ha aggiunto – in un luogo simbolo del potere economico. A parziale riscontro, i Carabinieri hanno rinvenuto la giacca utilizzata al momento dell’aggressione e abbandonata nei pressi dell’Esselunga di viale Famagosta. Lanni, che aveva espiato la sua pena, si trovava fino a qualche giorno fa in comunità per un percorso di reinserimento. Era stato però allontanato dalla struttura.

Intanto emergono nuovi particolari sull’aggressione. Il marito della donna ha raccontato al Corriere della Sera le prime parole scambiate con la moglie, che aveva il coltello ancora conficcato nella schiena: “Pochi istanti. Mi ha detto solo: ‘Un pazzo, un pazzo'”, ha detto. Poco prima si erano sentiti per salutarsi. Poi i primi soccorsi dei passanti, i sanitari e l’ambulanza del 118, la corsa verso d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda.

Arrestato l’aggressore, già in cura per problemi psichiatrici

Lanni è stato arrestato dopo quasi 11 ore, grazie alla sorella gemella, che lo ha riconosciuto dalle immagini diffuse dagli inquirenti. Si era rifugiato in un hotel vicino alla stazione. Era già stato arrestato nel 2015 per aver accoltellato in strada due pensionati a Villa di Serio e ad Alzano, nella Bergamasca. Il primo era stato ferito all’addome al mattino vicino a un bar, il secondo alla schiena nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, lasciando il coltello conficcato nel corpo. Lanni, in cura per problemi psichiatrici, in quell’occasione aveva spiegato al magistrato di avere tentato di ucciderli come reazione al profondo stato di frustrazione che provava per la sua vita, che giudicava fallimentare.

La testimonianza del marito

La donna accoltellata, in gravi condizioni, è cosciente e vigile. I medici riscontrano “ferita penetrante del torace con pneumotorace sinistro e ferita penetrante dell’emitorace sinistro”. Subito sotto ai ferri per una lunga operazione chirurgica. Ora è fuori pericolo, ma la prognosi resta riservata.

Fuori dal reparto di rianimazione, appena terminato l’intervento, il giornale di via Solferino ha raccolto la testimonianza del marito incredulo per la vicenda: “Incredibile. Sembra un film. Un brutto film”. “Eravamo al telefono fino a due minuti prima” dell’aggressione, ha dichiarato alla testata. Poi “ho avuto giusto il tempo di legare la mia bici. E mi è squillato di nuovo il telefono”. Il numero è della moglie, ma a parlare è una passante che ha aiutato la moglie con una lama di 25 centimetri infilata nella schiena. “Mi ha detto: ‘Sono qui con sua moglie’. Mi ha detto cosa era successo. Ho ripreso la bicicletta, e sono volato là”.

All’arrivo trova la moglie ancora vigile, “con il coltello infilzato nella schiena – ricorda l’uomo – Ma era sveglia e cosciente, almeno finché non l’hanno sedata”. Ora la donna è sotto controllo dei medici del Niguarda. “Mi hanno detto che l’operazione è andata bene ma che le prossime 48 ore sono decisive, può migliorare oppure…”.