
Si chiama Vincenzo Lanni ed è un 59enne di Bergamo ex programmatore informatico. Era già stato arrestato nel 2015 per aver accoltellato in strada due pensionati
È stato rintracciato e arrestato dai carabinieri grazie alla sorella gemella che lo ha riconosciuto dalle immagini diffuse dagli inquirenti. È Vincenzo Lanni, un 59enne di Bergamo ex programmatore informatico, il presunto aggressore di Anna Maria Valsecchi, la dirigente di Finlombarda, accoltellata alle 9 del mattino di lunedì in piazza Gae Aulenti a Milano. Si era rifugiato in un hotel del capoluogo lombardo, nei pressi della stazione Centrale, dove era ospite da qualche giorno dopo essere stato allontanato da una comunità di recupero del Varesotto, per motivi che sono in corso di accertamento. E non sarebbe la prima volta che è protagonista di un’aggressione con le stesse modalità.
Era già stato arrestato nel 2015 per aver accoltellato in strada due pensionati a Villa di Serio e ad Alzano, nella Bergamasca. Il primo era stato ferito all’addome al mattino vicino a un bar, il secondo alla schiena nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, lasciando il coltello conficcato nel corpo. Lanni, in cura per problemi psichiatrici, in quell’occasione aveva spiegato al magistrato di avere tentato di ucciderli come reazione al profondo stato di frustrazione che provava per la sua vita, che giudicava fallimentare. L’ex programmatore, era stato dichiarato parzialmente incapace di intendere e di volere e condannato nel 2016 a otto anni di carcere, più altri tre da scontare in una struttura psichiatrica.
Solitario e fanatico dei gialli, nessuna moglie o fidanzata, appassionato di scacchi, amante di polizieschi e trattati di criminologia, nel 2012 aveva perso il lavoro di programmatore informatico. Anche dieci anni fa si era procurato un coltello da cucina – con una lama di 23 centimetri – e nel giro di poche ore aveva colpito due volte. Mentre i carabinieri erano già impegnati a dargli la caccia, armato di un cavo per le cuffie da usare come laccio per strangolare, era pronto a colpire la prima donna sola che avrebbe incontrato. Come scriveva l’Eco di Bergamo, poco dopo essere stato portato in carcere aveva confessato anche di avere progettato un terzo tentativo di omicidio: aveva cercato una donna da uccidere, senza riuscirci. La perizia psichiatrica aveva accertato un disturbo schizoide della personalità di Lanni, unito a pericolosità sociale. Alle sue vittime aveva inviato una lettera di scuse. Anche nel 2015 è stato tradito da una telecamera. Era stato ripreso con una borsa di tela verde mentre si allontanava a piedi dalla zona della prima aggressione. Una scena quasi identica a quella immortalata lunedì dalle telecamere che puntavano sulla piazza in zona Garibaldi a Milano.
Il 59enne è stato trovato in albergo con vestiti corrispondenti a quelli indossati nel corso dell’aggressione. Secondo una prima ricostruzione, non sono emersi collegamenti tra la vittima e l’aggressore. Anche questa volta, pertanto, potrebbe avere agito colpendo una persona a caso. Dopo aver visto nelle immagini diffuse dall’Arma su autorizzazione della procura di Milano, la gemella si è rivolta alla centrale operativa dell’Arma dicendo di aver riconosciuto il fratello. Le ricerche immediate effettuate dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno consentito di rintracciare l’uomo all’interno di un albergo in via Vitruvio dopo quasi 11 ore dall’accoltellamento della 43enne.