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Bufera in Nba, arrestati Rozier, Billups e Damon Jones: scommesse e poker illegali, coinvolte 4 famiglie della mafia italiana a New York

La guardia, l'allenatore e l'ex stella Nba sono stati fermati nell'ambito di una grossa inchiesta dell'Fbi: le vittime - chiamate "fish" - hanno perso almeno 7 milioni di dollari

Un’inchiesta dell’Fbi sta sconvolgendo lo sport più pop degli Stati Uniti, legando la parola Nba agli affari della mafia. Sta emergendo di tutto: gioco d’azzardo illegale, scommesse vinte grazie a informazioni riservate e vittime adescate con l’inganno. Tra oltre 30 arrestati, a finire in manette anche tre star Nba: Terry Rozier, Chauncey Billups e Damon Jones, rispettivamente guardia dei Miami Heat, coach dei Portland Blazers in Nba ed ex stella Nba. Il primo per un’indagine dell’Fbi sulle scommesse sportive, gli altri due per un’operazione di poker illegale legata alla mafia, in un sistema criminale che coinvolgeva anche quattro delle principali famiglie mafiose italiane di New York: Bonanno, Genovese, Gambino e Lucchese.

Informazioni riservate della lega spifferate – come per esempio infortuni di giocatori pre gara o a partita in corso – da una parte. Vittime adescate grazie alle star Nba per partite di poker illegali dall’altra. L’inchiesta di cui tutto il mondo parla e che sta sconvolgendo l’Nba ha due filoni differenti: il più grosso è quello legato al poker (denominato “Operazione Royal Flush”), per cui sono state arrestate oltre 30 persone. I soggetti coinvolti usavano telecamere nascoste, speciali lenti a contatto o occhiali speciali per leggere le carte, facendo perdere oltre 7 milioni di dollari alle vittime, chiamate “fish” proprio perché venivano “adescate” con l’inganno. Intanto Chauncey Billups e Terry Rozier sono stati sospesi dai Portland Trail Blazers e dai Miami Heat, come comunicato dalla lega nella prima nota rilasciata giovedì dopo la notizia del loro arresto.

Le accuse alle tre star Nba

Per quanto riguarda Rozier, al momento dell’arresto si trovava in hotel con la sua squadra dopo aver perso contro gli Orlando Magic nella gara d’esordio della nuova stagione Nba. Non era sceso in campo. Rozier – che nel 2018 ha anche giocato le finali di Conference con i Boston Celtics – era al centro delle indagini da tempo per un caso di presunte scommesse illegali. Nello specifico si parla di una partita del marzo del 2023 tra Charlotte, in cui allora giocava Rozier, e New Orleans. I bookmaker di diversi Stati avevano segnalato un insolito flusso di puntate sulle statistiche di Rozier in vista di quella partita. Un’impennata inaspettata di scommesse, tra cui ben 30 in poco più di mezz’ora da parte di uno scommettitore professionista per un totale di 13.759 dollari, che puntavano sull’under sui punti, i rimbalzi e gli assist di Rozier. La guardia scese in campo soltanto per 10 minuti in quella partita, prima di uscire per un problema al piede. Chauncey Billups e Damon Jones sono stati invece arrestati nel filone dell’inchiesta legata direttamente al poker illegale e alla mafia.

Oltre trenta arresti: il sistema di poker illegale che coinvolge quattro famiglie mafiose

Secondo la procura del Distretto orientale di New York, le indagini – che vanno avanti da anni in coordinamento con l’Fbi – hanno portato all’arresto di oltre trenta persone in undici Stati, tra cui quelli di Billups, dell’ex giocatore Damon Jones e della guardia dei Miami Heat, Terry Rozier. I procuratori federali parlano di due schemi criminali differenti ma collegati: uno legato alle scommesse sportive e alle informazioni riservate della lega, l’altro a un sistema di partite di poker truccate organizzate tra Manhattan, gli Hamptons, Las Vegas e Miami.

Durante le partite di poker truccare i soggetti coinvolti avrebbero utilizzato telecamere nascoste, speciali lenti a contatto o occhiali in grado di leggere le carte. Il PM ha affermato che è stato utilizzato anche un tavolo a raggi X in grado di leggere le carte coperte sul tavolo. Le vittime – che avrebbero perso almeno 7 milioni di dollari – venivano definite “fish” (“pesci”), venivano attirate grazie alla presenza di alcuni vip dello sport, i cosiddetti “face cards”, tra cui proprio Billups e Jones, che secondo gli inquirenti avrebbero inconsapevolmente contribuito ad attirare gli investitori nel giro.

Il procuratore Joseph Nocella ha definito l’operazione come “una delle più ampie mai condotte contro il gioco d’azzardo illegale negli Stati Uniti”, spiegando che il sistema criminale coinvolgeva anche le quattro famiglie principali mafiose di New York già citate. Il direttore dell’Fbi Kash Patel ha parlato di una “frode colossale, nell’ordine di decine di milioni di dollari”, sottolineando che l’indagine ha “svelato i legami tra il mondo sportivo professionistico e la criminalità organizzata”.

Gli ultimi precedenti in Nba

Quattro mesi fa un’altra ex stella della NBA, Gilbert Arenas, era stato arrestato in California per partite di poker illegali con puntate elevatissime in una casa nella zona di Los Angeles. Negli ultimi anni le indagini sul gioco d’azzardo si sono estese anche ai giocatori Nba in attività: Jontay Porter si è dichiarato colpevole in un tribunale federale ed è stato squalificato a vita dalla NBA nel 2024 per aver violato le norme sul gioco d’azzardo sportivo.