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Cessione del quinto della pensione, tassi in salita dal 1° ottobre: fino al 13,37% per i prestiti sotto i 15mila euro

L’Inps aggiorna i valori di riferimento per il quarto trimestre 2025: salgono i tassi medi e i Taeg applicati da banche e intermediari convenzionati. Per gli over 79 anni i nuovi limiti coincidono con le soglie d’usura fissate dal Mef

Dallo scorso 1° ottobre sono aumentati i tassi d’interesse per la cessione del quinto della pensione, strumento che permette di ottenere un prestito erogato da una banca. La somma viene restituita attraverso una trattenuta che viene effettuata direttamente dall’assegno previdenziale. Non possono accedere a questo servizio quanti stanno percependo il trattamento minimo.
A definire l’ultimo aggiornamento è stato l’Inps: i nuovi valori di riferimento valgono per il quarto trimestre 2025, perché a partire dal 1° gennaio 2026 verranno nuovamente ridisegnati. A comunicarlo è stato direttamente l’istituto di previdenza, attraverso il messaggio n. 2953/2025.

Cessione quinto della pensione, i nuovi tassi

I nuovi tassi di riferimento per la cessione del quinto della pensione sono stati definiti direttamente dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia attraverso il decreto n. 41681/2025. L’operazione viene effettuata nell’ambito degli aggiornamenti che vengono effettuati periodicamente sui tassi effettivi globali medi (Tegm): le banche e gli intermediari devono tenere conto di queste percentuali nel corso del quarto trimestre 2025 (a prevederlo è l’articolo 2, comma 1, della Legge n. 108/1996).

Il 6 ottobre l’Inps ha comunicato che i tassi medi, in vigore per i prestiti erogati con la formula della cessione del quinto della pensione nel periodo compreso tra il 1° ottobre ed il 31 dicembre 2025, devono rispettare le seguenti soglie: per gli importi fino a 15.000 euro, sono al 13,37% (oltre il 20,7125% si supera la soglia dell’usura). Per gli importi erogati che superano i 15.000 euro, i tassi medi sono al 9,9% (usura oltre il 15,4875).

Aggiornati al 1° ottobre anche i Taeg

All’interno dello stesso documento l’Inps ha anche comunicato i nuovi valori dei tassi Taeg (ossia il tasso annuale effettivo globale): in questo caso sono i valori, che devono essere presi in considerazione, quando i prestiti erogati con la cessione del quinto della pensione vengono gestiti da delle banche e degli intermediari finanziari che sono convenzionati con l’istituto di previdenza sociale.

Rispetto al trimestre precedente è stato registrato un leggero aumento. In questo caso a determinare le percentuali non è solo l’importo erogato, ma anche l’età della persona che lo richiede. Per gli importi fino a 15.000 euro, i tassi d’interesse sono i seguenti: fino a 59 anni 9,72%; 60-64 anni 9,72%; 65-69 anni 11,32%; 70-74 anni 12,02%; 75-79 anni 12,82%; oltre 79 anni 20,7125%. Quando, invece, vengono richiesti più di 15.000 euro, i tassi sono i seguenti: fino a 59 anni 7,55%; 60-64 anni 8,35%; 65-69 anni 9,15%; 70-74 anni 9,85%; 75-79 anni 10,65%; oltre 79 anni 15,4875%. L’Inps, nel suo messaggio, ha chiarito che le classi d’età comprendono il compleanno dell’età minima di ogni fascia. Per età si deve prendere in considerazione, inoltre, quella che il pensionato ha maturato alla fine del piano di ammortamento.

Da segnalare inoltre, che per i soggetti con un’età maggiore di 79 anni, i tassi soglia coincidono con quelli usura previsti dal decreto del Mef.

La procedura Quote Quinto

Attraverso la procedura Quote Quinto, che l’istituto ha appositamente predisposto per gestire la pratica della cessione del quinto della pensione, viene imposto un blocco sui nuovi tassi che vengono applicati. Questa funzione stoppa automaticamente la notifica telematica dei piani di cessione del quinto dello stipendio nel caso in cui gli intermediari finanziari o le banche dovessero applicare dei tassi superiori a quelli convenzionati.