
Prevista una revisione dell’indicatore di ricchezza delle famiglie: fuori la prima casa se il valore catastale è sotto una certa soglia, nuove maggiorazioni per chi ha figli. Un pacchetto da 500 milioni che però lascia fuori i nuclei più poveri
Nella legge di Bilancio, attesa venerdì in consiglio dei ministri, entrerà una revisione del sistema Isee. Si tratta dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che serve a fotografare il livello di benessere di un nucleo familiare combinando redditi, patrimoni mobiliari e immobiliari e poi “correggendoli” in base a una scala di equivalenza che tiene conto del numero di componenti e della presenza di figli e persone disabili. Più è basso, più agevolazioni si possono ottenere: dalle bollette scontate (bonus energia e gas) all’assegno unico per i figli, passando per servizi per l’infanzia, assistenza domiciliare, tasse universitarie ridotte.
L’intervento varrà, stando al comunicato diffuso dal governo martedì, circa 500 milioni di euro l’anno. E punta a rimodulare i vantaggi fiscali per le famiglie con figli e modificare i criteri di calcolo dell’indicatore economico utilizzato per accedere ai bonus sociali.
La riforma si muove su due fronti. Da un lato, la revisione delle detrazioni fiscali per spese e oneri: oggi una famiglia con un solo figlio può moltiplicare la detrazione base per un coefficiente di 0,70, che sale a 0,85 con due figli e a 1 con tre o più. La manovra, secondo Il Sole 24 Ore, dovrebbe portare tutte le famiglie con un figlio al coefficiente di 0,85, facendo salire il tetto massimo delle spese detraibili da 9.800 a 11.900 euro per i redditi tra 75mila e 100mila euro. Sopra i 100mila euro, lo sconto salirebbe da 5.600 a 6.800 euro.
Dall’altro, il capitolo più delicato: l’esclusione della prima casa dal calcolo dell’indicatore, oggi limitata agli immobili fino a 52mila euro di valore catastale. Resta da definire la nuova soglia massima: la Lega propone 100mila euro, mentre Fratelli d’Italia spinge per 75mila, scelta considerata più mirata ai redditi medio-bassi. L’estensione della maggiorazione di 0,2 punti nella scala di equivalenza, oggi riservata ai nuclei con tre figli, sarebbe poi estesa anche a quelli con due. Una coppia con 2 figli e reddito complessivo di 35mila euro, con una prima casa da 80mila euro catastali, al momento ha Isee intorno a 17.000 euro. Con queste modifiche lo vedrebbe scendere a 15.500 euro grazie all’esclusione parziale della casa e alla nuova scala di equivalenza. Potrebbe così ottenere riduzioni su rette scolastiche e tariffe agevolate per mense e altri servizi comunali.
Come è evidente le famiglie più povere, che già non possiedono immobili o hanno Isee sotto i 10mila euro, non trarranno vantaggi significativi. Al contrario, i nuclei della classe media proprietari di casa potranno scalare qualche migliaio di euro di Isee, rientrando nelle soglie per alcuni bonus.