Politica

Una vittoria a porta aperta in Toscana, ma per la sinistra non c’è molto da festeggiare

Con un'opposizione che continua a celebrare vincite prevedibili per indorare la pillola che nessuno di loro vuole ingoiare, c'è campo libero per la maggioranza

di Giovanni Muraca

Come da manuale, una delle regioni più “rosse” d’Italia è rimasta tale confermando l’attuale governatore Giani ancora per cinque anni. E come da manuale è partita, oltre alla solita esacerbazione dei risultati, la solita perversione (soprattutto del csx) di proiettare risultati locali a livello nazionale.

Ieri sera, a Otto e Mezzo, il senatore Matteo Renzi è stato uno dei primi a far parte di questa tifoseria parlando anche di possibili strappi di voto a Forza Italia. La solita novella “centrista” che esorta ogni qualvolta che il suo partito, Italia Viva, si coalizza e vince. La lista Giani ha effettivamente raggiunto un ottimo risultato spinto anche dalla storica appartenenza al territorio del Senatore , ma non è questo il motivo principale del raggiungimento (anche perché è la stessa Italia Viva ad essersi coesa con la lista successivamente).
Posto che gli elettori sempre più disinnamorati della politica siano buona parte del centrosinistra (l’astensione è il partito vincente e sempre più in crescita), se ci si basa sul semplice consenso, Giani è alto in Toscana.

Una vittoria a porta aperta, ma non c’è molto da festeggiare.

Tolto l’astensionismo, AVS ingoia il secondo rospo in tema di regionali. Prima con Tridico in Calabria (candidato imposto), ora con Giani (anche lui inizialmente non gradito all’alleanza di Bonelli e Fratoianni). Ma il risultato ottenuto è in linea con le altre elezioni. Sempre peggio, invece, il Movimento 5 stelle di Conte che elezione dopo elezione, in tema di regionali, evidenzia la lacuna più grossa su alcune zone d’Italia: la presenza sul territorio.

A sorpresa, la lista “Toscana Rossa” prende più del partito di Conte che, se si fossero coalizzati, avrebbero aumentato ancora di più il distacco col candidato di centrodestra, ma la lista nasce appunto come “anti coalizione” verso l’attuale riconfermato (in provincia di Livorno ha superato il 6%).

Se ci si allontana dalla roccaforte fiorentina, dove il Pd dorme sonni tranquilli, lo scenario comincia a cambiare. Se in alcune province la differenza tra i due contendenti si assottiglia, nelle province di Grosseto, Massa-Carrara e Pistoia il cdx vince di qualche punto forte, probabilmente, degli attuali amministratori cittadini. Centrodestra che vede confermare Fratelli D’Italia, anche dopo lo scandalo a Prato, il leader di coalizione. Un centrodestra che del potere ha sempre fatto mastice di unione, ma che stavolta ha avuto le sue patate bollenti da gestire.

Alessandro Tomasi, un sindaco amato dalla sua città, Pistoia, si colloca nella parte più moderata del partito tanto che, davanti a determinati post sessisti dell’ex generale Vannacci, ne ha preso le distanze. Discontinuità tracciata anche da una campagna elettorale leghista che, in Toscana, la Lega, ha commissionato all’eurodeputato con l’idea di raccogliere voti, ma che questo si è tramutato in un tragico crollo di apprezzamento alle urne. Distanze e malumori che erano già nell’aria tra il partito di maggioranza e l’alleato leghista sul tema regionali (e non solo) soprattutto in due territori cari a Matteo Salvini: il Veneto e la Lombardia.

Il vincitore del Veneto potrà calare il peso della vittoria sul nome del candidato che, per Fd’I, potrebbe essere determinante: la Lombardia. La tenuta dell’alleanza tra i due si verificherà proprio lì, in questi territori. Ma con un’opposizione che continua a non capire quale sia il vero problema di attrattività festeggiando vincite prevedibili per indorare la pillola che nessuno di loro vuole ingoiare, c’è campo libero per la maggioranza.

A meno che, per noi amanti della fantapolitica, in un momento così forte di allontanamento delle persone dalla politica, in puro stile 1994, potrebbe arrivare qualcuno che si sta facendo attendere da un po’. Bisognerà capire solamente quando.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!