
Gli scienziati confermano: il riscaldamento globale è causato dalle attività umane ed è già in corso, con effetti sulla salute
Nonostante gli Stati Uniti siano trionfalmente entrati nell’era MAGA, negazionista climatica per missione divina come direbbe il grande John Belushi, la National Academy of Sciences sfida il conformismo istituzionale, pubblicando un rapporto poco confortante*. Lo sguardo è rivolto agli Stati Uniti, ma le conclusioni non risparmiano il resto dell’umanità. Vale la pena di divulgarle, ancorché “se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento, se il fuoco ha risparmiato le vostre Millecento, anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti” (F. De André).
La responsabilità è certa
Le emissioni di gas serra dovuti alle attività umane stanno aumentando la concentrazione di questi gas nell’atmosfera. Attività umane — dalla estrazione e combustione di combustibili fossili alla produzione di cemento e prodotti chimici, dalla deforestazione alle attività agricole — scaricano in atmosfera un ricco cocktail di gas serra, che comprende l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O) e i gas fluorurati. A scala planetaria, le emissioni totali di questi gas continuano a crescere, anche se quelle statunitensi ed europee di CO2 sono leggermente diminuite negli ultimi anni, soprattutto per via delle recenti trasformazioni industriali, assieme a quelle della produzione e del consumo di energia.
Numerose prove scientifiche dimostrano che le emissioni di gas serra dovute all’uomo sono il motore principale della tendenza al riscaldamento globale che si osserva a medio e lungo termine. Nessun fattore naturale noto, come la radiazione solare in arrivo o le emissioni vulcaniche, può spiegare i cambiamenti osservati. Non ci sono prove scientifiche che attività solari, girotondi degli equinozi, balletti di El Niño-La Niña, resurrezioni della piccola era glaciale possano spiegare questi cambiamenti.
La corsa al riarmo, comunque, garantisce un bel sostegno. Se i Paesi della Nato aumenteranno la spesa militare al 3,5% del Pil, produrranno ulteriori 1.320 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente nei prossimi dieci anni. È quanto emette in un anno il Brasile, quinto camino del mondo. Per il prestigioso obiettivo del 5%, giù sottoscritto, agli studiosi è tuttora mancato il coraggio di fare previsioni.
Il riscaldamento è in atto
La capacità di osservare e misurare i fenomeni geofisici è cresciuta enormemente. Le osservazioni più precise e dettagliate confermano inequivocabilmente che le emissioni di gas serra stanno riscaldando la superficie terrestre e modificando il clima terrestre. Le registrazioni più lunghe; il miglioramento delle reti di osservazione, ormai capillari e consolidate; i progressi e metodologici hanno irrobustito il sistema di rilevamento dei cambiamenti climatici. La loro riconducibilità alla crescita del tenore atmosferico di gas serra non è più oggetto di discussione scientifica.
Le tendenze osservate comprendono l’aumento di eventi estremi “caldi” — come le ondate di calore e i nubifragi brevi e localizzati — e di eventi estremi “freddi”— giornate fredde, notti fredde e gelo. Inoltre, si stanno consolidando i cambiamenti regionali delle precipitazioni annuali, il riscaldamento (v. figura) e la riduzione del pH (acidificazione) degli oceani, l’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza e della pericolosità degli incendi.
Gli impatti sulla salute e sul benessere sono sicuri
Negli Stati Uniti, i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di gas serra causate dall’uomo danneggiano la salute e il benessere delle persone. La NAS ne è ragionevolmente certa e ne parleremo nella prossima puntata. E aggiungo qui una breve postilla: non solo negli Stati Uniti.
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