Zonaeuro

Moldavia, vittoria europeista. Sandu: “Mandato per adesione Ue”. Opposizione filorussa chiama la piazza e denuncia brogli

La presidente della Repubblica aveva paventato la "massiccia interferenza" di Mosca. Il leader sconfitto Igor Dodon ha invitato a "protestare pacificamente" accusando il Pas di aver rubato voti. Esultano Zelensky e von der Leyen: "Scelta chiara"

Maia Sandu lancia la Moldavia verso l’Europa: il risultato elettorale è “un mandato forte per il processo di adesione” all’Ue, ha dichiarato in conferenza stampa da Chisinau la presidente della Repubblica moldava. Sandu è anche leader del partito filo europeista al governo, il Pas, vittorioso alle elezioni con oltre il 50 per cento dei voti. “Abbiamo dimostrato al mondo intero che siamo coraggiosi e dignitosi, che non ci siamo lasciati intimidire” dalle ingerenze russe, ha proseguito la presidente. Igor Dodon – leader sconfitto dell’opposizione vicina al Cremlino – ha già invocato la piazza e gridato ai brogli. Mentre l’Ocse ha denunciato “gravi casi” di interferenze da parte di Mosca.

I risultati: l’Europa esulta, Mosca teme per la Transnistria – Con oltre il 99,8 percento delle schede scrutinate, il Partito d’azione e solidarietà (Pas) è in netto vantaggio con oltre il 50,14 per cento dei voti, rispetto al 24,2 del Blocco elettorale patriottico (Bep) non ostile Mosca. La tornata elettorale ha assunto immediatamente il significato di una scelta nazionale tra l’Est e l’Ovest, il Vecchio continente e la Federazione. Gli europeisti hanno accusato la Russia di ingerenze e campagne di disinformazione. I filorussi accusano i pro-Ue di comprimere i diritti democratici. Mosca ha atteso prima di commentare il voto. Ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha sottolineato subito le “possibili violazioni” denunciate dalle forze politiche filo-russe. Poi ha indicato le difficoltà per la risoluzione della questione della Transnistria: “Avere come interlocutore l’attuale leadership moldava rende certamente molto difficile e quasi impossibile parlarne ora”.

In Europa, per la vittoria della coalizione vicina a Bruxelles, ha esultato Zelensky, il premier polacco Donald Tusk, l’Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas, Emmanuel Macron, Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione, in un post sui social, ha chiarito il significato geopolitico del voto: “Moldova, ce l’hai fatta ancora una volta. Nessun tentativo di seminare paura o divisione ha potuto spezzare la tua determinazione. Hai reso chiara la tua scelta: Europa. Democrazia. Libertà. La nostra porta è aperta. E saremo al tuo fianco ad ogni passo. Il futuro è tuo”.

La “fragile” maggioranza europeista – Secondo le proiezioni, il Pas potrebbe mantenere la maggioranza assoluta in Parlamento con 55 seggi su 101, contro i 63 dell’assemblea uscente. “Statisticamente parlando, il Pas ha garantito una maggioranza fragile“, ha dichiarato all’Afp l’analista Andrei Curararu del think tank WatchDog.md. Secondo l’esperto sarà difficile “formare un governo funzionale”. Il sostegno al Pas è stato leggermente inferiore al 52,8% dei voti ottenuti nelle elezioni parlamentari del 2021. L’affluenza alle urne si è attestata intorno al 52%, simile a quella delle ultime elezioni. Circa 20 partiti politici e candidati indipendenti si sono presentati per i 101 seggi in Parlamento.

“Disinformazione”, “limitazioni al voto”: le accuse reciproche di truccare le urne – Igor Dodon, ex presidente e uno dei leader del Blocco Patriottico, ha invitato a “protestare pacificamente” oggi, nei pressi del Parlamento, accusando il Pas di aver rubato voti. Già all’uscita dal seggio elettorale, Dodon accusava la presidente europeista Sandu di voler “annullare i risultati delle elezioni parlamentari”. Ad urne aperte (intorno alle 4 ora italiana) aveva annunciato vittoria: “il Partito d’Azione e Solidarietà – che ha conquistato il 44,13% dei voti – ha perso queste elezioni e al momento non ha la maggioranza parlamentare, mentre l’opposizione – che nel complesso ha ottenuto il 49,54% dei voti – ha vinto”. Nella regione separatista della Transnistria, le autorità hanno accusato Chisinau di “numerosi e palesi” tentativi di limitare il voto dei moldavi che vivono nel territorio separatista, riducendo il numero dei seggi elettorali e ricorrendo ad altre tattiche. Lo ha sottolineato anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: “centinaia di migliaia di moldavi sono stati privati della possibilità di votare sul territorio della Federazione Russa”, perché “sono stati aperti solo due seggi elettorali, il che, naturalmente, non è stato sufficiente e non ha potuto dare la possibilità di votare a tutti coloro che lo desideravano”.

Accuse sono giunte anche dal fronte europeista. Ieri il premier Dorin Recean ha denunciato migliaia di attacchi hacker alle infrastrutture elettorali, “neutralizzati in tempo reale, senza influenzare il processo ” di voto. Il governo moldavo ha accusato il Cremlino di aver speso centinaia di milioni di “denaro sporco” per interferire nella campagna elettorale. Prima del voto, la magistratura ha effettuato centinaia di perquisizioni per “corruzione elettorale” e “tentativi di destabilizzazione”, arrestando decine di persone. La polizia moldava ha annunciato l’apertura delle indagini per il trasferimento di cittadini con passaporto moldavo dalla Russia – via Bielorussia – per votare alle elezioni. Dopo aver espresso il suo voto, la presidente pro-Ue Maia Sandu ha subito messo in guardia contro la “massiccia interferenza di Mosca”. Secondo l’Ue, la votazione è stata offuscata dai timori di compravendita di voti e disordini, nonché da “una campagna di disinformazione senza precedenti” da parte della Russia.

L’Ocse: “Gravi casi di interferenze russe” – Elezioni inquinate da “gravi casi di interferenza straniera, finanziamenti illeciti, attacchi informatici e disinformazione diffusa”, secondo Paola Cardoso, parlamentare portoghese e leader della missione di osservazione Ocse present. Nel rapporto, 391 osservatori da 50 Paesi hanno riscontrato “il più alto livello di minacce ibride provenienti dalla Russia”: “finanziamento illecito incanalato attraverso reti ombra, campagne informative implacabili che erodono la fiducia pubblica, incidenti di cybersicurezza progettati per seminare caos”. Ma anche “schemi estesi di compravendita di voti per influenzare gli elettori”.

La disinformazione sui social e l’informazione di parte avrebbe “limitato la capacità degli elettori di prendere una decisione informata”, spiega Cardoso. Ciononostante, il processo elettorale “è stato valutato positivamente dagli osservatori”. L’esperta critica la messa al bando, a ridosso del voto, di due partiti filo-russi: “Alcune decisioni di parte della Commissione elettorale centrale su questioni controverse hanno messo in discussione la sua imparzialità”. In particolare, “le decisioni nei due giorni precedenti le elezioni sull’ineleggibilità di due partiti, basate su accuse di finanziamento illecito, hanno compromesso il loro diritto a un ricorso effettivo”.

L’opposizione sconfitta: ma 2 partiti della coalizione dichiarati fuorilegge – Due dei quattro partiti del Blocco patriottico sono stati esclusi dal voto. Tre giorni prima dell’apertura delle urne, la Commissione elettorale ha dichiarato fuorilegge il partito Moldavia Mare (Grande Moldavia): secondo l’intelligence di Chisinau sarebbe guidato dall’oligarca filo-russo oggi fuggito a Mosca, Ilan Shor; il quale, dalla Federazione, denuncia una caccia alle streghe. Il divieto per Moldavia Mare è giunto dopo l’espulsione di un altro partito giudicato troppo filo-russo, Cuore della Moldavia, bloccato una settimana fa dalla Commissione.

Zelensky e l’Europa con i vincitori – Anche Zelensky ha chiamato in causa la Russia. Mosca “non è riuscita a destabilizzare la Moldavia” e la sua “influenza sovversiva della Russia non si estenderà ulteriormente in Europa”, ha affermato il presidente ucraino. Il leader di Kiev ha reso omaggio alla Moldavia: “Ha vinto l’idea dell’Europa, l’idea di uno sviluppo nazionale normale e stabile”.

Emmanuel Macron ha salutato la vittoria del fronte europeista con un post su X: “Malgrado i tentativi di ingerenza e le pressioni, la scelta dei cittadini moldavi si è affermata con forza”. Esulta anche il premier polacco Donald Tusk: “Ci è voluto un vero coraggio da parte della nazione moldava e di Maia Sandu personalmente per vincere queste elezioni. Non solo avete salvato la democrazia e mantenuto la rotta europea, ma avete anche fermato la Russia nei suoi tentativi di prendere il controllo dell’intera regione. Una buona lezione per tutti noi”.

L’Alta rappresentante, l’estone Kaja Kallas, ha sottolineato le ingerenze di Mosca: “Nonostante i massicci sforzi della Russia per diffondere disinformazione e comprare voti, nessuna forza può fermare un popolo impegnato per la libertà. Siamo al fianco della Moldavia nel suo percorso verso l’Ue”.

Sulla portata del voto, sin dalla vigilia, era stato chiaro Siegfried Muresan, vicepresidente del gruppo Ppe al Parlamento Ue: “La Moldavia e l’Ucraina sono solo campi di prova per la manipolazione e l’ingerenza della Russia. Se le forze pro-europee in Moldavia vincono queste elezioni legislative, vince l’Europa. Se perdono loro, perdiamo tutti”.