
Addebitato direttamente sulla bolletta dell'elettricità, questo obolo deve essere versato trasversalmente da tutti i contribuenti, fatti salvi gli eventuali casi di esonero
L’ammontare del canone Rai, nel 2025, è pari a 90 euro. Deve essere versato da quanti siano in possesso di un televisore per poter usufruire del servizio pubblico offerto dalla Rai. Addebitato direttamente sulla bolletta dell’elettricità, questo obolo deve essere versato trasversalmente da tutti i contribuenti, fatti salvi gli eventuali casi di esonero. Per le persone con disabilità non ci sono esenzioni, tranne che in alcuni casi particolari.
A partire dal mese di gennaio il canone Rai viene addebitato mensilmente sulla bolletta dell’elettricità. La normativa ha previsto una serie di esenzioni dal pagamento: pochi casi ben definiti. Possono evitare di pagare questa tassa quanti non sono in possesso di un televisore o di un qualsiasi apparecchio attraverso il quale sia possibile ricevere il canale televisivo. Ne sono esonerati anche quanti hanno compiuto 75 anni e hanno un reddito inferiore a 8.000 euro.
Possono evitare di pagare il canone Rai anche i militari delle Forze Armate Italiane, i militari di cittadinanza straniera che appartengono alle Forze Nato e gli agenti diplomatici e consolari.
Non rientrano tra i casi di esonero le persone affette da disabilità, anche quando sia stata riconosciuta ai sensi della Legge 104/92. Al momento, quindi, non è previsto alcun tipo di esonero per questi soggetti, eccetto per quelle ricoverate in una Rsa (come vedremo in seguito). Ovviamente se un invalido che vive in casa ha un’età superiore a 75 anni e un reddito basso può ottenere l’esonero dal canone Rai non per la sua invalidità, ma perché ha il requisito anagrafico e di reddito.
Le persone con invalidità ricoverate in una casa di riposo o in una struttura simile possono, invece, chiedere l’esonero. Per poter evitare di versare questo obolo, i lungodegenti ospitati in una Rsa non devono essere in possesso di un apparecchio televisivo. L’esenzione spetta solo e soltanto se nessun familiare è rimasto a vivere nell’abitazione di residenza del ricoverato, a cui deve essere intestata l’utenza elettrica. Nel caso in cui la bolletta fosse a nome di un altro familiare, si perde l’opportunità di accedere all’esonero.
Per riuscire ad ottenere l’esonero dal pagamento del canone Rai è necessario compilare una dichiarazione sostitutiva – in altre parole un’autocertificazione – predisposta dall’Agenzia delle Entrate (è possibile scaricarla dal portale, nella pagina sul canone). All’interno del Quadro A di questo documento bisogna dichiarare – sotto la propria responsabilità – di essere ricoverati stabilmente in una casa di cura o riposo, di non essere in possesso di un apparecchio Tv in nessun’altra abitazione e che le persone del proprio nucleo familiare non possiedono dei televisori collegati all’utenza elettrica di quell’abitazione.
Per ottenere l’esonero per il prossimo anno è necessario presentare la domanda entro il 31 gennaio 2026. Presentando in modo corretto la dichiarazione di esenzione si riesce ad evitare l’addebito del canone Rai in bolletta.
Il modulo può essere presentato mediante l’applicazione disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa è possibile inviare una raccomandata A/R con avviso di ricevimento senza busta (deve essere utilizzata la spedizione in modalità plico), che deve essere indirizzata a: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino. Si può utilizzare anche la Pec, inviando il tutto al seguente indirizzo: cp22.canonetv@postacertificata.rai.it.