
Rintracciato a casa dei genitori: era armato. Poi crolla davanti agli inquirenti. Il cadavere ritrovato nella sua tenuta, tracce di sangue in casa. Indagato anche un 26enne milanese
Indagato da martedì per omicidio, nel giorno degli accertamenti tecnici irripetibili in un suo casolare nelle campagne di Palau, l’imprenditore del vino Emanuele Ragnedda ha tentato di fuggire in gommone e, una volta fermato, ha confessato di aver ucciso Cinzia Pinna, la donna scomparsa nella notte tra l’11 e il 12 settembre. In poche ore, le ricerche della donna scomparsa si sono trasformate in un’inchiesta per omicidio e hanno subito una svolta. La peggiore.
Tutto è stato accelerato dall’iscrizione del 41enne di Arzachena nel registro degli indagati. Nel giorno delle analisi del Ris di Cagliari in una sua tenuta, Ragnedda ha provato a tagliare la corda: è partito con un gommone dal porto di Cannigione, ma è finito contro gli scogli di Baja Sardinia e, dopo essersi riparato nella villa dei genitori, è stato rintracciato dai carabinieri. L’imprenditore, che era armato quando è stato raggiunto, è stato portato in caserma e ha poi ammesso di aver ucciso Pinna davanti alla pm di Tempio Pausania Noemi Mancini, conducendo gli investigatori nella sua tenuta, dove aveva nascosto il corpo. A quel punto è scattato nei suoi confronti il provvedimento di fermo con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. “Il mio assistito si è totalmente messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. È più che pentito, lo ha dimostrato collaborando pienamente. Anche io personalmente esprimo vicinanza alla famiglia della vittima”, ha detto il so avvocato, Luca Montella.
In casa dell’uomo, sempre nella tenuta ConcaEntosa dove produce il suo vino, i carabinieri hanno rivenuto tracce di sangue, in un divano e in altre parti della casa. L’uomo avrebbe usato un’arma da fuoco. Oltre a Ragnedda è indagato a piede libero anche un giovane, un 26enne di Milano: l’accusa nei suoi confronti è di occultamento di cadavere. I due sono le ultime persone con cui Pinna è stata vista in vita in un locale di Palau, la notte tra l’11 e il 12 settembre. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna – 33 anni, originaria di Castelsardo – è salita a bordo di un’auto prima di sparire nel nulla. La vettura sarebbe proprio quella dell’imprenditore di Arzachena. Ora gli investigatori sono impegnati nelle ricerche del corpo della donna.
Emanuele Ragnedda è figlio di Mario e nipote di Francesco Ragnedda, noti per la produzione di vino d’eccellenza – Mario è uno dei fondatori della cantina Capichera, ceduta di recente, di cui Emanuele ha seguito le orme fondando l’azienda ConcaEntosa, nelle campagne tra Arzachena e Palau. Lui è diventato famoso per aver messo sul mercato “il bianco più caro d’Italia”, il Vermentino Disco Volante Igt 2021 con prezzi a bottiglia sino a 1.800 euro.