Calcio

E alla fine arriva Nkunku: il mercato caotico del Milan e i sorrisi amari di Allegri (che vuole altro)

L’operazione più cara dell’era Cardinale-Elliott arriva a pochi giorni dalla fine del mercato e un po’ a sorpresa

Tra Hojlund, Boniface, Harder (e Vlahovic) alla fine vince… Nkunku. Un giocatore diverso, molto diverso: non una prima punta, di fatto, ma una spalla o un esterno a cui adesso Allegri dovrà trovare una collocazione tattica per farlo rendere nel migliore dei modi. Questa volta, davvero, sorprese non ce ne possono essere: Nkunku è a Milano, proprio come era per Boniface; ma Nkunku, che in passato più di un problema fisico l’ha avuto davvero, non è come l’attaccante nigeriano che è tornato al Bayer Leverkusen a causa di quel ginocchio che troppo preoccupava. Nkunku sarà un nuovo giocatore rossonero ed è stato acquistato per 37 milioni di euro dal Chelsea, più 5 milioni di bonus relativamente facili da raggiungere e il 10% della futura rivendita. Al giocatore, un contratto quadriennale. L’operazione più cara dell’era Cardinale-Elliott arriva a pochi giorni dalla fine del mercato e un po’ a sorpresa, dopo settimane convulse a cercare un attaccante con caratteristiche tutte diverse.

“Il mercato lo fa la società”, ha glissato giovedì in conferenza stampa Allegri con il suo solito sorriso. Forse un po’ di superficie, perché nel corso di tutta la presentazione della partita contro il Lecce (appuntamento oggi, venerdì 29 agosto, alle 20.45) qualche parola nei confronti dei dirigenti c’è stata: “Io alleno chi ho: non ho mai chiesto Vlahovic, ma se arriva un giocatore con caratteristiche diverse, faremo con quello che abbiamo. L’interesse è in primis della società: creare valore. Ma sono comunque soddisfatto del gruppo che ho a disposizione”, il riassunto. Un colpo al cerchio e uno alla botte, per un mercato che a tre giorni dalla fine in realtà è ancora pieno di interrogativi e situazioni in evoluzione.

Per esempio il difensore: Allegri ne chiede uno, quel giocatore potrebbe essere Akanji del Manchester City su cui è forte il Galatasaray. C’è il centrocampista, soprattutto dopo la rottura del perone di Jashari e lo stop all’uscita di Musah verso l’Atalanta: la suggestione Rabiot è reale, ma la strada è davvero molto difficile, con il Marsiglia che in qualche modo si è detta disponibile a ricucire lo strappo creato nei giorni scorsi con il giocatore, dopo la rissa nello spogliatoio con Rowe. C’è da risolvere la questione di Jimenez, il terzino che non vuole più giocare nel Milan: non è stato convocato per la trasferta per questioni disciplinari, su di lui c’erano Como e Roma in Italia ma è soprattutto il Bournemouth avanti e potrebbe arrivare presto a un accordo, che porterà necessariamente a cercare un altro rinforzo sulla fascia.

E poi c’è l’attaccante. Di nuovo. Ma questa volta la punta. Perché il Milan ha proposto alla Roma uno scambio tra Gimenez e Dovbyk non andato a buon fine (al messicano non scalda molto il trasferimento in giallorosso). Quindi ha iniziato a valutare l’idea, comunque molto difficile, di un prestito dell’attaccante ucraino senza scambio, ma per aggiungere un giocatore in più con caratteristiche da (vera) prima punta in rosa. “Al momento Gimenez è l’unico attaccante che ho a disposizione”, ha detto Allegri sempre sorridendo in conferenza stampa. Come a dire, e si ritorna al punto di cui sopra: il materiale è questo, con questo lavoriamo. Non è un giudizio negativo nei confronti dell’attaccante del Feyenoord (“è un ottimo giocatore” ha tenuto immediatamente a precisare l’allenatore), ma è una presa di coscienza di una squadra che nonostante i tanti acquisti, sia ancora molto un cantiere aperto. Non il massimo della situazione, per un club che vuole tornare a puntare con convinzione alla qualificazione in Champions League.