Cronaca

Intossicazione da botulino, un morto a Cosenza. Nove i ricoverati. In arrivo scorte di siero da Roma

Luigi Di Sarno, 52 anni, ha accusato un malore dopo aver mangiato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un food truck a Diamante

Un uomo di 52 anni, Luigi Di Sarno, è morto a seguito di un malore accusato mentre rientrava in Campania dopo aver mangiato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un food truck a Diamante, in provincia di Cosenza. Altre otto persone, tra cui alcuni suoi familiari, sono state ricoverate in ospedale: tra loro due 17enni e due donne di quarant’anni che presentavano a loro volta annebbiamento della vista e vomito. La notizia arriva dopo il caso di Cagliari, dove sei persone tra cui un bimbo di 11 anni sono state ricoverate dopo aver mangiato street food a una festa.

I pazienti sono quasi tutti in prognosi riservata: a quelli che presentavano sintomi più severi è stato iniettato il siero anti-botulino arrivato da Taranto. Intanto, l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha avviato un’indagine epidemiologica e sono stati prelevati dei campioni di cibo contenuti all’interno del food truck parcheggiato a Diamante, dove è stato acquistato il cibo. I familiari dei quattro ricoverati hanno riferito che i malori dei loro congiunti sono iniziati dopo l’acquisto di panini con le cime di rapa nel food truck. Invece proprio in relazione al caso di Cagliari il ministero della Salute ha ritirato alcuni lotti di polpa di avocado.

Dal Tirreno cosentino, dove potrebbe avere avuto origine il focolaio, sono stati segnalati altri casi sospetti che presentano sintomi simili a quelli dei ricoverati. “Sono in partenza da Roma con l’eliambulanza – ha detto il primario di terapia intensiva Andrea Bruni – altre 7 fiale di siero immune antitossina botulinica, 1 da iniettare e 6 di scorta, grazie alla disponibilità ed alla celerità del presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli“. Il sindaco di Diamante invita ad evitare “allarmismi allo stato del tutto ingiustificati” visto che “non vi è alcuna evidenza certa circa la riconducibilità all’attività della presunta intossicazione”. L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha avviato le verifiche effettuando campioni sui diversi alimenti presenti nel food truck e, riferisce il sindaco Achille Ordine, “in via cautelare e prudenziale, ha sottoposto l’attività a blocco sanitario”. La Direzione strategica dell’azienda ospedaliera di Cosenza ha convocato una conferenza stampa per domani alle 16 per “aggiornare la cittadinanza sulla gestione clinica dei pazienti ricoverati in terapia intensiva e sulle misure sanitarie messe in campo”. Nell’incontro verranno fornite informazioni utili “sulla sintomatologia suggestiva di intossicazione botulinica al fine di orientare la cittadinanza in materia appropriata, evitare suggestioni e fornire alle famiglie e ai ragazzi sui comportamenti alimentari in sicurezza”.

I sintomi – I sintomi da intossicazione sono “annebbiamento e sdoppiamento della vista, dilatazione delle pupille, difficoltà a mantenere aperte le palpebre, difficoltà nell’articolazione della parola, difficoltà di deglutizione secchezza della bocca e delle fauci, stipsi”. In molti casi – con informa l’Istituto superiore della Sanità nella sua pagina web – compare anche la ritenzione urinaria. “Nelle forme più gravi si assiste all’insufficienza respiratoria che può avere esito fatale per blocco della conduzione nervosa ai muscoli responsabili della respirazione. La sintomatologia caratteristica del botulismo ha una progressione simmetrica (interessa sia l’emisfero destro che quello sinistro del corpo) e discendente (dalla testa, al collo, al torace, fino alla paralisi degli arti) e si manifesta con una paralisi flaccida. Nonostante la malattia possa essere mortale, se diagnosticata in tempo si risolve totalmente in tempi che possono variare da qualche settimana a diversi mesi. Il trattamento comprende la terapia di supporto alla ventilazione e la decontaminazione intestinale con carbone attivo. Nei casi più gravi può essere necessario il ricorso alla ventilazione assistita nonché alla nutrizione parenterale. La terapia specifica consiste nella somministrazione di un siero iperimmune. Tale siero di antitossine botuliniche, distribuito dal ministero della Salute tramite la rete della scorta nazionale antidoti, deve essere somministrato in prima possibile, senza attendere gli esiti della diagnosi di laboratorio e in ambiente controllato. Pertanto il paziente affetto da botulismo necessita del ricovero ospedaliero, possibilmente in terapia intensiva”.

Il bambino di Cagliari – Le condizioni del bimbo – tra i casi più gravi di quelli registrati in Sardegna – al momento sono stabili ma senza nessun miglioramento significativo ed è ancora in terapia intensiva pediatrica. Nei prossimi giorni sarà operato, dopo un lungo periodo di intubazione, per garantirgli una respirazione più stabile e ridurre i rischi associati alla ventilazione meccanica. Gli altri sette intossicati sono ancora ricoverati negli ospedali cagliaritani Brotzu e Policlinico. La Procura di Cagliari, intanto, ha aperto un’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati il nome dell’organizzatore della Fiesta Latina che si è tenuta dal 22 al 25 luglio a Monserrato dove si sarebbero verificate le intossicazioni.

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