Lavoro

Caldo estremo, il tribunale di Milano obbliga Glovo a una trattativa con i rider sui i rischi legati alle temperature

Si tratta del primo provvedimento del genere in Italia. La società, nella valutazione dei rischi, dovrà tenere conto dell’età, del genere, della condizione di maternità e gravidanza, della provenienza geografica e della tipologia contrattuale dei rider.

Il Tribunale di Milano ha ordinato alla Foodinho srl., la società di delivery Glovo, di avviare un immediato confronto e una consultazione preventiva con il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale di Palermo e Trapani sui rischi per la salute e la sicurezza dei rider derivanti dalle ondate di calore. Si tratta del primo provvedimento del genere deciso in Italia. Il giudice ha sottolineato che la società, nella valutazione dei rischi, dovrà tenere conto dell’età, del genere, della condizione di maternità e gravidanza, della provenienza geografica e della tipologia contrattuale dei rider.

La decisione è scaturita dal ricorso presentato dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale per il comparto commercio di Palermo e Trapani, Riccardo Vittorio Marotta e la competenza è del tribunale di Milano in quanto la società ha sede nel capoluogo lombardo. Nella sua decisione il giudice del lavoro ha evidenziato “l’urgenza del provvedere, in considerazione del particolare rischio climatico e ambientale e delle elevate temperature registrate a causa delle recenti ondate di calore, particolarmente impattanti in senso negativo sulla salute e sicurezza dei rider”.

L’allarme per i rischi derivanti dal caldo estremo che i rider, tra gli altri, corrono continuando a lavorare nonostante le temperature è palese e lo scorso 4 luglio l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro hanno effettuato dei controlli straordinari in relazione al rispetto della normativa a tutela dei lavoratori del settore delle consegne a domicilio.

In una nota pubblicata dall’Ispettorato si legge che “i lavoratori sono stati trovati in una situazione di potenziale esposizione” al rischio calore, “motivo per il quale sono in corso accertamenti per verificare le misure di prevenzione e protezione adottate dai datori di lavoro per mitigare tale rischio, conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008, dalle ordinanze regionali o comunali”.

I controlli hanno riguardato anche il “bonus caldo estremo” previsto da Glovo, poi eliminato dalla stessa società, che prevedeva un aumento del compenso calcolato in base alla temperatura registrata. Di fatto un incentivo a lavorare più che che una tutela.