
Il più lento riscaldamento dell’India potrebbe riflettere la geografia del paese nei tropici umidi e la variabilità del sistema climatico
La mappa planetaria che descrive l’anomalia termica del globo terrestre nel 2024 colora di rosso profondo molti paesi. Al rosso più o meno profondo, si contrappone un tenue rosellino che, all’altezza dei tropici diventa una grande macchia chiara. E, nell’emisfero boreale, si distingue nettamente l’anomalia del subcontinente indiano (v. Fig.1).
Tra le congetture che si fanno per spiegare questo comportamento, l’inquinamento atmosferico è l’ipotesi regina, come ho raccontato nel mio ultimo post. Molti studiosi sono però scettici.
L’inquinamento da aerosol in India è tutto particolare. Esso comprende particelle di fuliggine in quantità, che assorbono piuttosto che disperdere la radiazione solare e, quindi, riscaldare l’aria. Non è ancora chiaro se l’impatto netto degli aerosol sia un raffreddamento o un riscaldamento. Sebbene le osservazioni via satellite suggeriscano un raffreddamento netto, le misure a terra non lo hanno ancora confermato. Oltretutto, gli aerosol non sembrano spiegare la stagionalità, poiché i picchi dell’inquinamento atmosferico si registrano nei mesi invernali, che sono anche quelli con maggior tendenza al riscaldamento.
Altri due fattori potrebbero spiegare l’anomali indiana: modificazioni della circolazione atmosferica a scala sinottica e del ciclo dell’acqua a scala regionale.
La prima ipotesi alternativa riguarda il ruolo dei venti. Il Medio Oriente, molto arido, si sta riscaldando ben oltre la media planetaria, due volte più rapidamente del resto del mondo*. L’iper-riscaldamento ha deviato i venti monsonici sul Mar Arabico verso settentrione; e questa deviazione spiega l’aumento delle piogge estreme e delle inondazioni nel Pakistan, storicamente arido, e nel nord-ovest dell’India (v. Fig.2).
I cambiamenti del regime dei venti anche in altre stagioni potrebbero avere una certa influenza sull’anomalia indiana, spiegando almeno in parte perché il subcontinente si stia riscaldamento più lentamente rispetto alla media terrestre.
Un’altra spiegazione è legata alla enorme espansione della irrigazione che si è sviluppata nell’India settentrionale durante tutto il XX secolo. L’acqua che evapora dal suolo o viene traspirata dalle piante assorbe il calore dell’aria. Per esempio, l’aumento della evapotraspirazione nel Midwest degli Stati Uniti, dovuto sia alla irrigazione sia all’agricoltura intensiva, ha raffreddato le giornate estive più calde. Di conseguenza, la crescita della irrigazione potrebbe avere attenuato il riscaldamento dell’India. Anche questa ipotesi, però, presenta elementi critici. Se si impiegano misure remote da satellite e dati globali si rischia di sovrastimare la quantità d’acqua che viene pompata nel nord dell’India, soprattutto in estate, quando l’irrigazione, secondo i dati al suolo, è minima ma il deficit di riscaldamento è stato significativo.
Se nessuna spiegazione appare esauriente, il più lento riscaldamento dell’India potrebbe riflettere la geografia del paese nei tropici umidi e la variabilità del sistema climatico. Inquinamento e irrigazione potrebbero influenzare il riscaldamento regionale, ma alla scala spaziale del subcontinente sono poco distinguibili dal rumore di fondo dei parametri climatici.
Il lento riscaldamento è ancora un bell’enigma. Forse gli studi sono stati finora inadeguati. Studiare e prevedere le temperature estreme e le ondate di calore, che nel 2024 hanno provocato in India molte vittime, ha messo in secondo piano la tendenza storica. Anche nel Mediterraneo sono i fenomeni estremi a provocare le conseguenze più pesanti. E ricevono non solo il maggior risalto mediatico, ma sono anche il principale focus scientifico. Nessuno dubita che dovremo affrontare un caldo ancora peggiore; decifrare meglio la tendenza storica, però, potrebbe migliorare le previsioni e indicare strategie complessive di adattamento.
*vedi: Li & al. (2023) Middle east warming in spring enhances summer rainfall over Pakistan. Nat Commun, 14, 7635; Zittis, G. et al. (2022) Climate change and weather extremes in the Eastern Mediterranean and Middle East. Rev. Geophys. 60; e Lyngwa et al. (2021) Atmospheric river linked to extreme rainfall events over Kerala in August 2018. Atmos. Res., 253, 105488.
**vedi: Thiery et al. (2017) Present-day irrigation mitigates heat extremes. J. Geophys. Res., 122, 1403–1422;
***Jha & al. (2022) Limited influence of irrigation on pre-monsoon heat stress in the Indo-Gangetic Plain. Nat Commun 13, 4275.