
"Sono l'Europa e la Cina, in sostanza, gli obiettivi chiave della nuova strategia imperialistica anglo-americana"
di Gabri
Sto leggendo Il libro nero degli Stati Uniti di William Blum (con aggiornamento di Nafeez Mosadedeq Ahmed) del 2003: 900 pagine di cui 200 di note relative a documenti, pubblicazioni, citazioni.
Nell’ultimo capitolo (Chi sarà il prossimo?) si parla di stati nemici e di guerra al terrorismo pianificata prima del 22 settembre 2001. Gli stati nemici, incluso l’asse del male di G. Bush, sono testualmente “indicati come obbiettivi chiave delle politiche aggressive militari e/o economiche americane già in un rapporto del settembre 2000”, antecedente al 11 settembre 2001. Questo rapporto PNAC (Project for a New American Century) era destinato a Dick Cheney, D. Rumsfeld e altri membri del governo Usa e del Pentagono.
Nel PNAC si evince che il governo Bush avesse pianificato il controllo militare sul Golfo Persico indipendentemente da Saddam Hussein. Oltre all’Iraq si menzionano altri stati che potevano compromettere i progetti degli Stati Uniti: Corea del Nord, Libia, Siria, Iran, oltre chiaramente alla Cina.
Ma cosa apparentemente sorprendente per qualcuno (non per me) anche l’Europa veniva indicata come potenziale rivale degli Stati Uniti. Parole dal libro: “Come dimostra il piano PNAC, sono l’Europa e la Cina, in sostanza, gli obiettivi chiave della nuova strategia imperialistica anglo-americana. Le potenze minori non sono altro che le pedine di questa grande scacchiera per l’egemonia globale”. Come sosteneva Kissinger, niente di nuovo: gli Stati Uniti non hanno né amici permanenti, né nemici permanenti: hanno solo interessi.
E una Europa con un mercato di 500 milioni di persone, con la capacità produttiva di Germania, Francia, Italia, etc. e con risorse energetiche inesauribili di ottima qualità e a prezzi ragionevoli non può che rappresentare, dal punto di vista degli Stati Uniti, un grosso problema. Così è stata vista la pianificazione del gasdotto Nord Stream 1 (inizio progetto 1997) e poi quella successiva del Nord Stream 2, ad oggi entrambi sabotati e senza responsabili.
Con la guerra in Ucraina, il sicuro sconfitto sarà l’Europa, oltre probabilmente all’Ucraina. Gli interessi degli Stati Uniti sono risultati invece vincenti: l’Europa è diventata acquirente di gas naturale di pessima qualità da questi ultimi a prezzi triplicati.