
Brad Lander era negli uffici di 26 Federal Plaza per osservare una serie di udienze relative a persone minacciate di deportazione
Uno dei candidati democratici a sindaco di New York, Brad Lander, è stato clamorosamente arrestato da agenti dell’Ice in un tribunale per l’immigrazione di Manhattan. Lander, che è attualmente il comptroller (la seconda carica cittadina) stava accompagnando un imputato fuori dalla corte quando è stato afferrato da agenti dell’immigrazione, sbattuto contro un muro e ammanettato. Lander si era recato negli uffici di 26 Federal Plaza per osservare una serie di udienze relative a persone minacciate di deportazione.
Quanto avvenuto ha portato molti commentatori a ricordare il caso di Alex Padilla, un senatore democratico della California rimosso a forza e ammanettato mentre cercava di fare una domanda durante una conferenza stampa della capo della Homeland Security Kirsti Noem a Los Angeles. Lander, che vede tra i suoi avversari nella corsa a sindaco l’ex governatore Andrew Cuomo e l’attuale primo cittadino (candidato come indipendente) Eric Adams, ha protestato contro gli agenti dell’immigrazione che cercavano di separarlo dall’uomo che stava scortando fuori dal tribunale: “Non sto ostacolando nulla. Non avete l’autorità di arrestare un cittadino americano che chiede di vedere un mandato giudiziario”. L’arresto di Lander è stato stigmatizzato da altri politici tra cui il candidato progressista a sindaco Zhoman Mamdani: “Questo è fascismo. Tutti i newyorchesi dovrebbero far sentire la loro voce. Rilasciatelo subito”.
In questi giorni a New York sono in corso le primarie Dem per i candidati che puntano alle più alte cariche cittadine. Il fermo, avvenuto davanti a testimoni e senza un mandato visibile, è stato confermato dalla portavoce di Lander, Dora Pekec: “È stato preso da agenti mascherati e detenuto dall’Ice. È una vicenda in corso che stiamo seguendo attentamente”. Con il comptroller è stato arrestato anche l’immigrato che Lander aveva preso sotto la sua protezione.