
Alessandro Delli Noci ha rimesso la delega allo Sviluppo economico. Ha parlato per un'ora davanti al giudice nell'interrogatorio preventivo
Fine della sua avventura in giunta e nell’aula della Regione Puglia. Si è dimesso da consigliere e da assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nell’ambito dell’inchiesta della procura di Lecce su presunti favori elargiti nei confronti di alcuni imprenditori. Nei suoi confronti i pubblici ministeri hanno chiesto gli arresti domiciliari e mercoledì mattina il politico è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Angelo Zizzari per l’interrogatorio preventivo.
Ha risposto alle domande del gip per quasi un’ora portando la sua posizione di fronte alle accuse di illeciti che sarebbero stati commessi nell’erogazione di finanziamenti pubblici milionari per favorire un gruppo di imprenditori locali in cambio di sostegno elettorale. Sono undici in tutto le persone per le quali i pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci hanno chiesto misure cautelari.
Per Delli Noci e altri nove la procura ha chiesto gli arresti domiciliari. Chiesto il carcere, invece, per l’imprenditore Alfredo Barone ritenuto dagli inquirenti il promotore e organizzatore dell’associazione per delinquere che, influenzando politici e amministratori, avrebbe pilotato investimenti e finanziamenti in particolare nel settore turistico ricettivo di lusso nel Salento. Le accuse a vario titolo – in tutto gli indagati sono 30 – sono di associazione per delinquere, corruzione, truffa in danno di enti pubblici riciclaggio e autoriciclaggio.