Salute

Giornata mondiale della salute digestiva: “Il tumore al colon è il secondo per frequenza e mortalità. Ecco le regole d’oro da seguire”. I consigli dell’esperto

Come prendersi cura dell’apparato digerente? Il professor Maurizio Vecchi, Direttore di Gastroenterologia ed Endoscopia del Policlinico di Milano, risponde alle domande de Ilfattoquotidiano.it.

L’apparato digerente viene considerato un secondo cervello, ma come possiamo prendercene cura? Quali i sintomi a cui prestare attenzione, le malattie più frequenti e le accortezze da adottare? Ilfattoquotidiano.it lo ha domandato al professor Maurizio Vecchi, Direttore di Gastroenterologia ed Endoscopia del Policlinico di Milano, nella giornata mondiale della salute digestiva che ricorre il 29 maggio.

Che cosa si intende per salute digestiva?
Per salute digestiva possiamo intendere la regolarità delle principali funzioni dell’apparato digerente, quali la fase di digestione ed assorbimento dei cibi e quella dell’eliminazione delle scorie. In realtà, l’apparato digerente svolge moltissime altre funzioni meno “visibili”, che riguardano anche tutto il metabolismo del nostro organismo soprattutto attraverso le funzioni del fegato e del pancreas, ma anche dello stesso “tubo” digerente con le sue attività endocrine ed immunologiche, riconosciute solo ultimamente. Da ultimo, siamo oramai sempre più consci che l’apparato digerente ospita quello che possiamo considerare un altro nostro organo, il microbiota, il cui benessere e la sua funzione possono avere un’importantissima influenza su tutte le nostre funzioni. Dobbiamo quindi pensare che la salute digestiva sia l’equilibrio e il buon funzionamento di queste funzioni.

A quali livelli vediamo i benefici di una buona salute digestiva?
La salute digestiva si manifesta con l’assenza dei sintomi legati all’eventuale malfunzionamento dell’apparato digerente (dolori addominali acuti e cronici, gonfiori, bruciori, stipsi e/o diarrea, eruttazioni, vomito o rigurgito, perdita di peso). Altrettanto importante è anche la normalità di molte altre funzioni che, spesso causando sintomi o segni solo tardivamente, in condizioni patologiche possono arrivare all’insufficienza epatica e alla cirrosi, ai tumori a carico di diversi organi ed altro ancora.

Quando è il caso di preoccuparsi e rivolgersi a uno specialista?
Quando i sintomi e i segni di cui sopra non sono occasionali e sono associati ad una anemizzazione, alla comparsa di sangue nelle feci, alla perdita di peso, a una storia famigliare positiva, alla modificazione delle normali funzioni gastro-intestinali. Queste situazioni dovrebbero essere riferite in primo luogo al medico di medicina generale, che poi valuterà se è il caso di un invio allo specialista e se l’invio debba essere fatto dopo l’esecuzione di accertamenti preliminari.

Quali i fattori che possono remare contro una buona salute digestiva?
In primo luogo quelli genetici, che possono dare predisposizione ad ammalarsi di determinate patologie attraverso la trasmissione di alcuni geni. Molto più rilevanti sono i fattori che riguardano lo stile di vita e l’alimentazione. Ovviamente il fumo, l’alcool, il sovrappeso, lo stress e la vita sedentaria così come una dieta non equilibrata sono tutti elementi negativi per la nostra salute digestiva. Da questo punto di vista noi italiani siamo piuttosto fortunati perché abbiamo l’abitudine di seguire una dieta equilibrata come quella mediterranea (e abbiamo anche la disponibilità dei cibi appropriati). Molto importante sembra in alcune condizioni il ruolo delle infezioni quali ad esempio quelle virali per il fegato o quella gastrica da Helicobacter pylori che è la causa principale delle ulcere gastriche e duodenali – malattie diffusissime e pericolose in passato – che ora può essere debellata con un semplice ciclo di antibiotici.

Anche la componente psicologico-emotiva fa la sua parte? Spesso si sente parlare dell’intestino come di un “secondo cervello”: perché?
Tutto l’apparato digerente è considerato un secondo cervello perché è fittamente cosparso di terminazioni e plessi nervosi che ne regolano molte funzioni e che sono ovviamente in stretta connessione con le altre strutture nervose del corpo e con il cervello. Questo fa sì che molti impulsi cerebrali possano turbare le normali funzioni intestinali causando anche sintomi cronici e invalidanti. D’altro canto, lo stesso apparato neurologico annesso a quello digerente può a sua volta trasmettere informazioni verso il cervello, creando così un “dialogo” continuo tra queste strutture.

Quali sono le principali malattie gastrointestinali?
Le malattie gastrointestinali più frequenti sono quelle del fegato (epatiti croniche, cirrosi) e del tratto digestivo superiore (malattia da reflusso gastroesofageo, calcolosi della colecisti). Una condizione molto frequente, ma spesso priva di importanti manifestazioni cliniche è quella della diverticolosi del colon: si ritiene infatti che già a 50 anni ne soffra almeno il 50 % della popolazione ma, come detto, in molti soggetti non manifesta sintomi evidenti o situazioni cliniche rilevanti. Purtroppo, anche i tumori dell’apparato digerente sono frequenti; addirittura, il tumore del colon è secondo per frequenza e mortalità tra tutti i tumori sia negli uomini che nelle donne; è un tumore che se preso all’inizio può avere una prognosi eccellente e anche una completa guarigione. Per questo motivo quasi tutte le regioni italiane invitano la popolazione sopra i 50 anni a partecipare alle campagne di screening. Anche il tumore dello stomaco, pur in riduzione negli ultimi anni, ha ancora una incidenza significativa. Altre forme tumorali meno frequenti ma più aggressive sono il tumore dell’esofago e, ancor più, quello del pancreas.

Quante persone in Italia sono interessate da una cattiva salute digestiva?
Le patologie gastrointestinali sono assai frequenti. Rappresentano inoltre anche situazioni clinicamente importanti: esse costituiscono infatti il 25 % dei ricoveri ospedalieri, seconde solo ai ricoveri per patologie cardiovascolari.

Esistono delle “regole d’oro” che possiamo tenere a mente per prenderci cura della nostra salute digestiva?
Se nulla possiamo nei confronti dei fattori genetici di predisposizione che ereditiamo dai nostri genitori, molto possiamo fare nell’applicare corretti stili di vita e di alimentazione nella prevenzione delle malattie digestive. È inoltre fondamentale per tutti aderire alle campagne di screening oncologico della popolazione generale, come quello del tumore colorettale, che si è dimostrato in grado di ridurre significativamente la mortalità per questa diffusa malattia.