Economia

Fatturato dell’industria, a marzo 23esima flessione in 24 mesi. Male anche l’export fuori dall’Europa

Scendono i ricavi delle industrie italiane. Lo scorso marzo, segnala l’Istat, il fatturato si è contratto dell’ 1,6% rispetto a febbraio. Lo rileva l’Istat spiegando che si registrano flessioni dell’1,3% sul mercato interno e del 2,1% su quello estero. Su base tendenziale, ossia rispetto allo stesso mese del 2024, il fatturato registra una flessione dell’1,1%. Si rilevano diminuzioni dell’1,1% sul mercato interno e dell’1,4% su quello estero. Si tratta della 23esima flessione tendenziale negli ultimi 24 mesi. L’unico dato positivo è stato quello del gennaio 2025 (+ 1,8%).

L’Istat ha diffuso pure i dati sulle esportazioni fuori dall’Unione europea, in questo caso relative ad aprile. Anche qui tanti segni meno. L’export cala del 7,5% rispetto a marzo e del 2,1% sull’aprile 2024. Il dato risente della diminuzione delle esportazioni verso Gran Bretagna (- 20,3% su aprile 2024), Turchia (- 18,8%), Cina (- 8,6%) e Stati Uniti (- 1,9%). Le importazioni sono, viceversa, salite dell’1,2% su marzo e di ben l’11,4% rispetto all’anno prima. Il balzo si spiega con la corsa agli acquisti di prodotti statunitensi (+ 60,8%) e cinesi (+ 40%), prima che scattino eventuali dazi.

Qualche nota positiva per l’industria emerge dalla periodica indagine di Federmeccanica dove si segnala “che si passa dal segno meno al segno più” della produzione congiunturale nella metalmeccanica, nel primo trimestre 2025, dopo “un peggioramento continuo durato ventitré mesi”. Tuttavia, si spiega, si tratta di un incremento dello “zero virgola”. Solo “qualche flebile luce tra molte ombre ed in una fitta nebbia”, dice il direttore generale Stefano Franchi presentando i dati. Nei primi tre mesi del 2025 la produzione metalmeccanica/meccatronica ha segnato un +0,7% rispetto al trimestre precedente, ma su base annua si registra un calo del 5,8% “che riconosce la persistente debolezza del settore che conferma lo stato di maggiore criticità rispetto all’industria nel suo complesso (-3,4% annuo)”.