
L'esponente di FdI afferma che la proposta sulle incompatibilità "non riguarda" l'ex magistrato. Il capogruppo pentastellato: "È killeraggio"
“Non credo che un’audizione equivalga a sposare o meno una tesi. Mi pare evidente che dal ’93 ad oggi nessuno ha sentito Mori e De Donno e siccome la pista sulla trattativa Stato-mafia è stata sconfessata nei tribunali era giusto sentirli anche in Commissione”. Così la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo (FdI) replica alle polemiche del M5s sulle audizioni degli ex vertici del Ros, il generale Mario Mori e il colonnello Giuseppe De Donno, e sul ddl incardinato dal centrodestra che avrebbe l’effetto di allontanare Roberto Scarpinato, ex magistrato e attuale senatore pentastellato, dai lavori dell’organo. Contestando le audizioni degli ex carabinieri, il leader 5 stelle Giuseppe Conte aveva parlato di “depistaggio istituzionale” finalizzato a “stravolgere la verità dei fatti”, accreditando l’idea che il dossier su mafia e appalti sia il principale movente dell’attentato a Paolo Borsellino. “Tutti quelli che hanno dei dubbi possono venire in Commissione”, risponde oggi Colosimo. E su Scarpinato sostiene: “Non c’è alcuna esclusione, sarebbe incostituzionale, ma la maggioranza – non il presidente, che ha cercato una mediazione non accettata – ha deciso di andare avanti su una proposta di legge che prevede la incompatibilità su alcuni temi. Non riguarda Scarpinato, ma ad esempio se dovesse esserci un parlamentare avvocato penalista che ha difeso un boss e quel boss dovesse venire in commissione varrebbe anche per lui”.
Una narrazione a cui replica con un duro comunicato il senatore Luigi Nave, capogruppo 5 stelle in Commissione Antimafia. “La presidente Colosimo ha detto che “tutti quelli che hanno dei dubbi possono venire in commissione”. Noi del M5s di dubbi sull’andazzo in Commissione ne abbiamo tanti, ma qualsiasi nostra iniziativa è sempre stata ignorata o respinta in modo sprezzante”, afferma. “Abbiamo presentato una relazione sulle stragi 1992-93, realizzata con documenti giudiziari inoppugnabili, che suggerisce percorsi di indagine ulteriori per dare risposta a tutti i buchi neri concernenti ripetuti depistaggi, la partecipazione di soggetti esterni, le strane morti di esponenti mafiosi che si apprestavano a rivelare retroscena segreti delle stragi; abbiamo proposto di ascoltare tante persone che potrebbero fornire elementi importanti. Non una briciola di tutto questo è stata presa in considerazione”, denuncia. “Quanto alla proposta della maggioranza per estromettere Scarpinato e De Raho dalla Commissione, nemmeno gli esponenti del centrodestra negano che il fine sia un killeraggio politico, sono i primi a brandirla ogni volta che qualche nostra dichiarazione li agita. L’Antimafia è stata trasformata, dalla gestione a senso unico della presidente Colosimo, in uno strumento di lotta politica di parte“, conclude.