
Il campione del mondo 2006 ha parlato delle sue gambe arcuate: "Sono un modello di laboratorio, mi chiedono come faccio a camminare"
“Sono un modello di laboratorio: se mi guardano le gambe, mi chiedono ‘come fa a camminare questo essere umano?‘”. Ospite al podcast di Gianluca Gazzoli Passa dal BSMNT, Gianluca Zambrotta ha avuto modo di affrontare diversi argomenti relativi alla sua carriera da calciatore: dall’addio alla Juventus post Calciopoli, al progetto del Como di Fabregas passando per la problematica relativa alle gambe arcuate che sono sempre state un suo tratto distintivo.
“Non è una cosa ti porta il calcio, io tra l’altro non ho avuto grandi infortuni in carriera. Mi sono solo operato 3 volte ai menischi interni, ma sono operazioni semplici. Non ho i menischi interni a destra e a sinistra, e le gambe si sono arcuate sempre più“, ha spiegato Zambrotta. Annunciando che però si sottoporrà a un intervento chirurgico: “Ora, nel giro di breve, mi opererò a entrambe le ginocchia. Al momento posso soltanto giocare a padel. Sono andato a farmi vedere da 3-4 chirurghi importanti a livello nazionale e si chiedono come possa avere queste ginocchia. Ma quest’anno è arrivato il momento di operarmi, me le raddrizzano con un’osteotomia, prima una e poi l’altra”. Il campione del mondo 2006 ha quindi raccontato i dettagli dell’operazione: “Taglieranno piccole parti di ossa sopra e sotto, poi inseriscono delle placche per raddrizzarle un po’, per cercare di tenermi il mio ginocchio e non mettere una protesi totale che dovrò fare tra un po’ di anni”.
Parlando invece del suo passato alla Juventus, Zambrotta ha chiarito i motivi per cui lasciò i bianconeri dopo Calciopoli: “Non sono andato in Serie B con i miei vecchi compagni perché non ho mai ricevuto una proposta dalla Juve per farmi rimanere con un contratto a vita. Se fosse arrivata l’avrei sicuramente presa in considerazione, ma non è mai arrivata, è un dato di fatto. Mi dispiace oggi sentire ancora di essere stato un traditore e un mercenario“, ha ammesso l’ex calciatore prima di commentare la scelta di passare al Barcellona: “Avevo 29 anni, erano gli ultimi anni per lottare per traguardi importanti. Ho scelto Barcellona perché era una squadra fenomenale, aveva appena vinto la Champions contro l’Arsenal. C’era la possibilità di lottare per 6 trofei, erano competizioni nuove che non avevo mai affrontato. E’ stata una scelta professionale”.
Infine, a proposito del cammino del Como (la città in cui è nato e la squadra in cui è cresciuto calcisticamente) in questa Serie A: “Credo che il Como in questo momento stia facendo un lavoro straordinario. – ha detto Zambrotta – Questa proprietà indonesiana che è la più ricca d’Italia e in 5 anni ha portato la squadra dalla Serie D alla Serie A, con un centro nuovo a Mozzate, un progetto per uno stadio nuovo, un grande entusiasmo. Lo stadio oggi è sempre pieno, la gente va con la voglia di vedere la propria squadra, persino in trasferta a San Siro c’erano 5 mila tifosi”.