
Nonostante l’azienda sud-coreana abbia smentito, le prove la inchiodano. Tra il settembre 2019 e il febbraio 2025, ha contribuito alla demolizione di 59 case, negozi e altre strutture palestinesi
Sulla base di nuove prove filmate e testimonianze raccolte dalla sua sezione della Corea del Sud, Amnesty International ha nuovamente accusato la HD Hyundai di fornire all’esercito israeliano macchinari per demolire strutture palestinesi nella Cisgiordania occupata.
Nonostante l’azienda sud-coreana abbia smentito, le prove la inchiodano. Tra il settembre 2019 e il febbraio 2025, ha contribuito alla demolizione di 59 case, negozi e altre strutture palestinesi, col conseguente sfollamento forzato di almeno 250 persone e il peggioramento delle condizioni di vita di altre centinaia.
Amnesty International Corea e l’Evidence Lab della sede entrale dell’organizzazione per i diritti umani hanno verificato 247 immagini fotografiche e filmate di demolizioni fornite grazie alla collaborazione con i gruppi palestinesi e israeliani per i diritti umani. Ad esempio, l’organizzazione non governativa israeliana B’Tselem ha fornito testimonianze di otto demolizioni di case ed esercizi commerciali palestinesi.
Questa è quella di Tacoon Barqan, un idraulico la cui abitazione è stata ridotta in macerie dall’esercito israeliano nel luglio 2024.
“Sono arrivati 30 soldati a bordo di veicoli militari con tre macchinari al seguito, tra cui una scavatrice Hyundai. Ci ha messo meno di 20 minuti a demolire la casa. Mia moglie è svenuta assistendo alla demolizione ed è ancora in cura psichiatrica”.
Già nel marzo 2023 Amnesty International e Democracy for the Arab World Now avevano documentato cinque casi (ne avevamo scritto qui) in cui le forze israeliane avevano usato macchinari prodotti dalla Hyundai per radere al suolo proprietà palestinesi nella zona di Masafer Yatta, causando lo sfollamento di almeno 15 palestinesi.
Un anno dopo, l’azienda aveva risposto di aver esaminato i suoi dati di vendita e che non erano risultate forniture ad agenzie governative, come quelle israeliane incaricate delle demolizioni. Insomma, tutto in regola.
Peccato che tra l’ottobre 2021 e l’ottobre 2023 Amnesty International Corea avesse individuato almeno 32 forniture di macchinari della Hyundai all’azienda israeliana Efco, oltre a 12 forniture inviate direttamente a Emcol Ltd., il principale distributore di prodotti della Hyundai in Israele.
Neanche un mese fa Amnesty International ha nuovamente contattato l’azienda, come aveva fatto nel 2023 e nel 2024, rivolgendosi questa volta a Hyundai Infracore, Emcol ed Efco.
HD Hyundai XiteSolution, l’azienda partner di HD Hyundai e HD Hyundai Infracore, ha risposto il 25 marzo negando ancora una volta di avere “qualsiasi coinvolgimento in attività in quelle zone di conflitto”, senza replicare nel merito alle prove fornite da Amnesty International. Emcol ed Efco neanche hanno risposto.
Amnesty International ha nuovamente ricordato a HD Hyundai che ha l’obbligo di non contribuire, attraverso la fornitura di prodotti e servizi, a violazioni dei diritti umani. In assenza di una necessità militare, come nei casi in questione, la demolizione di proprietà personali può costituire una grave violazione del diritto internazionale umanitario. In termini più semplici: un crimine di guerra.
Foto in evidenza: Macchinari HD Hyundai utilizzati nelle demolizioni di case nel villaggio di Aghziwa, governatorato di Hebron, il 10 settembre 2024 ⓒB’Tselem per Amnesty International