
Cala il sipario sulla kermesse vicentina di auto d'epoca, con un bilancio positivo in termini di pubblico e spettacolo. Appuntamento al 2026
La seconda edizione del Vicenza Classic Car Show, forte del fascino intramontabile delle auto che hanno scritto pagine di storia e di emozioni, ha superato ogni attesa: un fiume di appassionati — giovani, famiglie, collezionisti, semplici curiosi — ha invaso i padiglioni della Fiera, trasformando la città in un grande teatro a cielo aperto della passione motoristica.
Uno spettacolo impreziosito dalla sinuosità della Ferrari 275 GTB, dalla grinta ribelle della Lamborghini Miura e dall’eleganza senza tempo della Maserati Mistral, tra sguardi sognanti e foto ricordo da custodire. A fianco delle leggende del passato, l’anteprima italiana della Corvette E-Ray, prima Corvette elettrificata, ha unito tradizione e futuro con l’energia di chi non teme l’innovazione.
I visitatori si sono messi in fila per provare i simulatori Ferrari, rivivere la magia di Back to the Future accanto alla DeLorean DMC-12 o emozionarsi davanti alla Ferrari 308, icona utilizzata anche nei vecchi telefilm di Magnum P.I., celebrata tra applausi e ricordi.
E ancora il raduno delle Youngtimer, le aste, gli incontri, le parole dei campioni — tra cui Miki Biasion — hanno reso la fiera non solo un’esposizione, ma un’esperienza, un viaggio dentro un sogno collettivo. Vicenza ora spegne i motori, ma solo per poco. L’appuntamento è già fissato: Vicenza Classic Car Show 2026, dal 27 al 29 marzo del prossimo anno.