
Perché si torna a parlare di Nicola Bulley? Perché su TikTok, purtroppo, non si finisce mai di avere a che fare con la stupidità a caccia di like. Così alcuni creator sono andati sulla tomba della donna muniti di presunti “dispositivi per rilevare presenze paranormali"
La morte di Nicola Bulley tenne col fiato sospeso l’intera Gran Bretagna, nel 2023. Dopo aver lasciato le figlie di sei e nove anni a scuola, Bulley era andata lungo il fiume Wyre con il cane. Da lì se ne persero le tracce e il corpo fu trovato 23 giorni dopo, proprio nel fume. L’inchiesta stabilì che la causa fosse annegamento accidentale ma non mancarono le polemiche: la famiglia della mamma di due bambine parlò di incompetenza della polizia che aveva indicato Nicola come una donna “con problemi con l’alcol” e protratto troppo a lungo le ricerche.
Perché si torna a parlare di Nicola Bulley? Perché su TikTok, purtroppo, non si finisce mai di avere a che fare con la stupidità a caccia di like. Così alcuni creator sono andati sulla tomba della donna muniti di presunti “dispositivi per rilevare presenze paranormali” e da lì hanno messo in piedi alcune dirette social. In una di queste un tizio usa una app chiamata Necrometer “progettata per cacciatori di fantasmi ed entusiasti del paranormale”.
E si sentono parole chiaramente fake uscire dal telefono, “luogo familiare”, “roccia”, “Terry ti sta aspettando” e “il fantasma è legato a te”. Il creator chiede spiegazioni, come “puoi dirmi cosa intendi con luogo familiare?” oppure “chi è Terry? Ci sono altre tombe qui con il nome Terry, nel caso non stessimo comunicando con Nicki ma con qualcun altro?”.
Siamo nel Lancashire e nonostante la polizia abbia dichiarato che nessun reato è stato commesso, il consigliere comunale di Wyre, Peter Cartridge, ha dichiarato a LBC Radio che “trasmettere in diretta su TikTok dalla tomba di Nicola Bulley, questo cosiddetto ‘turismo della tragedia’, è vergognoso”. L’intera comunità è indignata e la deputata Cat Smith ha invitato i tiktoker a “considerare come si sentirebbero se fosse la tomba di un loro familiare”.