Politica

Il francobollo a San Silvio frodatore? Già che ci siamo, facciamolo patrono d’Italia!

di Riccardo Bellardini

A un anno dalla morte, un francobollo ricorderà San Silvio frodatore. Il Consiglio dei ministri ha deciso di regalare il giusto tributo ad un lungimirante italiano, colui che ha sconfitto il tartassamento continuo e le indegne persecuzioni giudiziarie, e che ora è vezzeggiato nell’alto dei cieli da ragazze aitanti: uno stacchetto dopo l’altro, senza sosta, è proprio il paradiso, sì, una specie di Darwin-paradiso, tutto per lui.

“Cribbio!!”, avrà esclamato, con le b più decise che mai, una volta visto l’harem preparatogli nientemeno che dal Padreterno, un angolo speciale nel regno celeste, riservato solo a lui. Avrà strabuzzato gli occhi il Cavaliere, e pure i capelli saranno riapparsi pian piano sulla sua testa, sulla quale ormai da anni erano solo disegnati: miracolo! Ringiovanimento paradisiaco, la pelle che man mano da sola si restaura e l’armatura mascherante che sembra abbandonare, d’improvviso, il corpo dell’ultimo eroe dei nostri tempi. È passato quasi un anno, lassù si sarà ambientato di sicuro.

Un “gigante della geopolitica” disse di lui Giambruno, ex first-gentleman, e tanti altri si sono aggregati al pensiero del giornalista dal ciuffo ribelle, anche moltissimi italiani comuni. Proprio a gran richiesta, da tale moltitudine estasiata dallo spirito ancora aleggiante del gran guru della f**a, arriva il francobollo celebrativo, il minimo per un’icona mistica intramontabile, il Consiglio dei ministri non poteva esimersi da un riconoscimento di simile portata. Ne avevamo bisogno. In un momento storico in cui ci sentiamo così perduti, sentiamo la necessità forte di aggrapparci a qualcosa, per nutrire ancora speranza in un futuro che appare nebbioso.

Diciamoci la verità: chi non vuole un po’ di bunga bunga? Un tuffo nell’ego erotizzante del politico mattatore? Del barzellettiere che colora i talk show di inimitabile ilarità? Chi non sorride solo a rivederlo mentre con stile cade inciampando in uno sgabello durante uno dei suoi ultimi comizi, per poi gridare: “ce l’ha messo la sinistra!”? Sublime Silvio, già santo senza beatificazione, dal primo giorno, con la sua Mediaset che gli ha dedicato speciali a spron battuto – e non solo lei. Clamore degno della morte di un Papa, ma in fondo se lo meritava. Ci ha cambiato, ci ha plasmato.

San Silvio nell’alto dei cieli, lo so che tu ci guardi! Guidaci tra i venti tempestosi! Apparì in sogno al tuo amico Putin e redimilo! Ricordagli dei bei tempi a giocare con Dudu, magari il suo animo si acquieterà. Illumina questi tempi così cupi, guerrafondai, tenebrosi. San Silvio, salvatore di nipoti di grandi leader internazionali, pulitore di sedie occupate da giornalisti nemici, è l’ora dei miracoli, è l’ora dei sogni! Siamo la gente della libertà, quella che c’hai insegnato tu: trombar di là, trombar di qua, sempre trombar! Ah arzillo, scatenato San Silvio! Tu smuovi tutto, smuovi i sensi! Ecco la mia proposta, indecente ma non troppo: San Silvio frodatore patrono d’Italia!

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