Giustizia & Impunità

Emanuele Scieri, assolto in appello uno dei caporali accusati della morte del paracadutista

Andrea Antico non è colpevole della morte di Emanuele Scieri, il paracadutista di leva trovato morto dentro la caserma Gamerra di Pisa nel 1999. Il caporale della Folgore, 45 anni, è stato assolto anche in appello nel processo con rito abbreviato che lo aveva già scagionato in primo grado nel 2021. A differenza degli altri due graduati imputati – Alessandro Panella e Luigi Zabara condannati a luglio nel processo con rito ordinario – Antico non è stato ritenuto partecipe del decesso di Scieri. Panella e Zabara hanno ricevuto condanne pesanti, rispettivamente a 26 e 18 anni di carcere.

Tutti e tre sono finiti a processo con l’accusa di omicidio volontario in concorso. Il procuratore generale Luigi Bocciolini aveva chiesto la condanna a 26 anni per Antico, trasformata in pena ridotta a 17 anni e 6 mesi per lo ‘sconto’ di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato. La Corte di assise di appello lo ha però assolto. La difesa ha sempre sostenuto che Antico non era in caserma quando c’è stata la morte di Scieri e ha sempre respinto il profilo di graduato violento con le reclute disegnato anche a carico del suo assistito.

Nato e residente a Siracusa, Scieri, all’epoca 26enne, venne chiamato sotto le armi nel luglio del 1999 mentre stava già svolgendo pratica in uno studio legale. Finito il Car (il centro addestramento reclute) a Firenze, fu trasferito alla caserma Gamerra con altri commilitoni il 13 agosto. Dopo aver sistemato i bagagli in camerata uscì insieme ad altri coetanei per una passeggiata nel centro di Pisa e rientrò in caserma alle 22.15, ma al contrappello delle 23.45 non rispose.

Nonostante diversi colleghi riferirono che fosse tornato in caserma, Scieri venne dato per non rientrato: a quell’ora probabilmente era già morto o era agonizzante. Il cadavere restò ai piedi della scala di una torre di asciugatura dei paracadute – posto solitamente frequentato dagli “anziani” della caserma – per tre giorni. Venne ritrovato solo il 16 agosto. La svolta nelle indagini, dopo che il caso era stato archiviato come suicidio, arrivò nell’estate del 2017: la procura di Pisa arrestò Panella, caporale e capocamerata a cui era stato assegnato Scieri. Vennero iscritti nel registro degli indagati anche Antico e Zabara. Successivamente, vennero indagati anche i due ex ufficiali.

L’ipotesi sostenuta dagli inquirenti è stata quella del nonnismo e anche secondo la commissione parlamentare di inchiesta, istituita nel 2016 e conclusa a dicembre 2017, nella caserma vigeva una “disciplina parallela” e “avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice goliardia”. La tesi dell’accusa è che la sera del 13 agosto 1999, dopo averlo fatto spogliare e dopo aver picchiato, Scieri sarebbe stato obbligato a salire sulla torre di asciugatura. Mentre era sulla scaletta, sarebbe stata fatto pressione con gli scarponi sulle nocche delle dita. Di qui la caduta a terra della recluta e la fuga dei caporali. Secondo le perizie, il giovane morì dopo qualche ora di agonia e un soccorso immediato avrebbe potuto salvarlo.

Nel processo in abbreviato erano imputati con Antico anche l’ex comandante della Folgore Enrico Celentano e l’ufficiale Salvatore Romondia, accusati di favoreggiamento. Celentano e Romondia furono assolti in primo grado e in appello la loro posizione non è stata discussa per la rinuncia della procura generale al ricorso nei loro confronti per intervenuta prescrizione. Escono così entrambi definitivamente dal processo poiché i magistrati avrebbero dovuto impugnare un reato ormai comunque prescritto.