Diritti

Meloni fa ironia sui poveri, chieda scusa!

Durante la conferenza stampa della presidente del Consiglio, una giornalista ha chiesto a Meloni quali erano le sue tre priorità per il 2024. La risposta – con scarso senso dell’umorismo – ha elencato come priorità: la lotta alla povertà, la pace e gli immobili con interni ed esterni rifatti gratis. Una chiara presa in giro dei temi cari al M5s.

È un peccato che la presidente del Consiglio dei Ministri di un Paese del G7 faccia ironia, e polemica politica, oltretutto da cabaret di infima categoria, su temi sui quali l’ironia è fuori luogo: una battuta che non fa ridere nessuno. Perché la premier ha ironizzato sui poveri in carne ed ossa. Quelli che il suo governo sta facendo sprofondare nella povertà assoluta non con battutine da bar sport, ma togliendo da due anni i contributi affitto e morosità incolpevole che servivano alle famiglie per non precipitare nel baratro dello sfratto.

Questo governo da una parte liscia il pelo agli evasori fiscali, dall’altra toglie il reddito di cittadinanza a 350.000 famiglie e il contributo affitto collegato, negando loro non solo il poter mangiare ma anche la casa, prospettando loro la strada con lo sfratto.

E che dire dello sberleffo della presidente Meloni alle 983.000 famiglie in povertà assoluta che sono in affitto. Dovrebbe sapere, Meloni, che lo scopo di un governo dovrebbe essere quello di non dico sconfiggere la povertà ma almeno di contrastarla. Invece il governo fa aumentare i poveri senza fornire loro alcuno strumento per affrancarsi dalla questa condizione, ma anzi con il programma di ampliarne il numero.

E che dire dell’ironia sulla pace mentre ogni giorno muoiono centinaia se non migliaia di uomini e donne nei diversi conflitti sparsi nel mondo che drenano risorse economiche che invece dovrebbero essere utilizzate per far vivere meglio le persone a partire da quelle povere. Il governo esprime un colossale “me ne frego” verso i poveri e giocherella a spendere miliardi di euro per giocare a realizzare ponti inutili o a finanziare le spese militari, mentre suoi deputati giocherellano con le pistole usando poi lo scudo dell’immunità parlamentare.

Presidente Meloni se vuole studiare da statista, le do un consiglio: chieda scusa ai poveri e a quanti – donne, bambini e innocenti – ogni giorno muoiono con quelle armi e quei proiettili che anche l’Italia produce che sono stati oggetto della sua ignobile ironia. Chieda scusa di quelle battute sui poveri perché, come ha dichiarato Silvia Paoluzzi, Segretaria Nazionale dell’Unione Inquilini, riferendosi alle sue “gag”, questo Paese è oppresso da disuguaglianze e povertà e Lei Presidente ne è ora l’artefice e l’esecutrice di politiche di esclusione sociale. Davvero chieda scusa.