Calcio

Sequestrato il 100% delle quote dell’Hellas Verona: il patron Setti indagato per bancarotta

La Guardia di Finanza di Bologna ha sequestrato il 100% delle quote azionarie della società di calcio Hellas Verona, che milita nel campionato di Serie A. Il sequestro preventivo, emesso dal gip del capoluogo felsineo, è stato eseguito su delega della Procura bolognese e riguarda la partecipazione azionaria della Star Ball Srl, proprietaria appunto della totalità delle quote del club. Il proprietario dell’Hellas Verona, l’imprenditore Maurizio Setti, è indagato per bancarotta insieme a un’altra persona. Maurizio Setti e Star Ball srl “sono sereni e tranquilli“, fa sapere una nota dello stesso club, e hanno dato mandato ai legali per impugnare immediatamente il provvedimento di sequestro preventivo.

Il provvedimento, spiega la Finanza, nasce da indagini condotte a seguito del fallimento di una società per azioni “già proprietaria della suddetta e integra partecipazione azionaria”. Si tratta della HV7, società al centro di un contenzioso legale tra il gruppo di Setti e il gruppo societario legato a Gabriele Volpi. La Star Ball srl ha poi acquistato la totalità delle quote dalla HV7. Dalle indagini sono emersi, secondo quanto si legge in una nota della Guardia di Finanza, “episodi di distrazione, perpetrati tramite la cessione delle azioni rappresentative della società sportiva, dalla società fallita alla società a responsabilità limitata destinataria del provvedimento cautelare (la Star Ball srl, ndr), quest’ultima anch’essa riconducibile al medesimo imprenditore”, appunto Maurizio Setti. Non ci sono legami fra questa indagine e quella condotta dalla Procura di Reggio Emilia, riguardanti contratti pubblicitari e sponsorizzazioni ottenuti mediante fatture false emesse da una società “cartiera” con sede a Modena, in cui lo stesso patron Setti risulta essere tra i 26 indagati.

“Si ritiene opportuno fare chiarezza. La vicenda del sequestro non riguarda il patrimonio di Hellas Verona Fc Spa, che non viene toccato. Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il Gruppo societario di Maurizio Setti e il Gruppo societario di Gabriele Volpi”, spiega il Verona Calcio in una nota sul proprio sito ufficiale, parlando dell’indagine della Guardia di Finanza di Bologna. “Nel 2020 – prosegue il club – le società HV7 e H23 (riconducibili a Maurizio Setti) furono dichiarate fallite dal Tribunale di Bologna su istanza del Gruppo Volpi, che è l’unico soggetto a vantare di essere loro creditore. Non ci sono altri sostanziali creditori di HV7 e di H23. Entrambi i fallimenti furono revocati dalla Corte di appello di Bologna. La revoca del fallimento di HV7 è stata definitivamente dichiarata dalla Corte di cassazione con la decisione n. 29773/2023 del 26 ottobre 2023. La Cassazione ha confermato la pronuncia della Corte di appello di Bologna, rilevando che il Gruppo Volpi non ha provato di essere creditore di HV7″.

“HV7 – da cui Star Ball srl, acquistò le partecipazioni in Hellas Verona – è, quindi, tornata operativa e in attività. La conferma o revoca del fallimento di H23 è, invece, ancora sottoposta al giudizio della Corte di Cassazione“, precisa sempre l’Hellas Verona. Secondo il club, la Procura di Bologna “allarmata dalle notizie di stampa (peraltro del tutto infondate) circa la possibile vendita da parte di Star Ball srl delle partecipazioni sociali in HV ha ritenuto opportuno, su istanza dei legali del Gruppo Volpi, sequestrarle in via preventiva. L’ha fatto solo per il caso in cui, in futuro, il fallimento di H23 dovesse essere dichiarato in via definitiva e si dovesse poi discutere circa la liceità della cessione delle partecipazioni sociali fatta in passato da H23 spa”. Maurizio Setti e Star Ball srl “sono sereni e tranquilli, perché sono convinti di poter dimostrare, anche in quest’occasione, la correttezza, legittimità e liceità del loro operato e la carenza dei presupposti del sequestro. Hanno, quindi, dato mandato ai loro legali di agire immediatamente per impugnare il sequestro preventivo“, conclude la nota.