Salute

Sciopero dei medici, per il ministro Schillaci non sono “mai soddisfatti”. Il depotenziamento della sanità pubblica? “Ideologia pura”

Lo sciopero di martedì 5 dicembre del personale sanitario ha raggiunto fino all’85 % di adesione, ma secondo il ministro della Salute Orazio Schillaci il problema sono i medici “mai soddisfatti“. “Chiedono più fondi e li abbiamo aumentati, stipendi più alti e i rinnovi contrattuali prevedono consistenti aumenti in busta paga”, sostiene in un’intervista al Corriere della sera. Quanto ai tagli alle pensioni, “abbiamo concordato col ministro Giorgetti che siano salvaguardati medici e infermieri dipendenti che vanno in pensione col trattamento di vecchiaia e quelli che hanno maturato requisiti per l’assegno di anzianità entro l’entrata in vigore della legge di Bilancio 2024”.

“Mi indichi una sola volta in cui i medici siano rimasti soddisfatti”, sintetizza il titolare del ministero il giorno dopo la protesta. “Abbiamo chiesto che una parte dei fondi per il rinnovo dei contratti collettivi del personale sanitario, incluso quello convenzionato, pari a 300-400 milioni dei 2,4 miliardi stanziati, sia corrisposto in anticipo a titolo di incremento dell’indennità di specificità. Più di così? Parliamo di 3 miliardi, quelli messi in bilancio per il 2024 e i 2,3 della legge 2023, in tutto 5,3. Quindi non mi si dica che il governo vuole depotenziare la sanità pubblica“. Accusa che bolla come “ideologia pura”, nonostante le analisi del Gimbe sullo scivolamento del Servizio sanitario nazionale verso “21 sistemi sanitari regionali regolati dalle leggi del libero mercato” e il rapporto Oasi che evidenzia come i servizi siano “già razionati“.

Secondo il ministro, il problema non sarebbe la mancanza di fondi, ma gli sprechi: “Focalizziamo il problema non sui fondi ma su come vengono spesi.” E specifica: “Sono troppe le Regioni che impongono ai cittadini un prezzo ingiusto di disorganizzazione e disservizi”. A fronte delle rivendicazioni del personale sanitario – in sciopero anche per la detassazione di parte dello stipendio e la depenalizzazione degli errori medici – Schillaci accusa insomma i medici di prese di posizione ideologiche. E il taglio delle pensioni? “Ci siamo impegnati a correggere. Nel maxiemendamento che sta per essere presentato in Senato la norma viene grandemente mitigata. Lo stralcio non si può avere, per motivi tecnici”. Inoltre, racconta nell’intervista, ”

In definitiva, per Schillaci le richieste dei sanitari sono infondate ed esagerate. E nonostante l’affluenza allo sciopero di martedì, sostiene: “Piuttosto siano rapidi nella trattativa per il rinnovo del contratto. Dipende da loro. Non li vedo uniti. In queste settimane li ho ricevuti, sempre divisi. Infatti, l’Intersindacale non ha scioperato”.