Politica

“Dal 2021 Gasparri è a capo di una società di cybersicurezza, ma non lo ha comunicato al Senato. E ora rischia la decadenza dal seggio”

Dal 2021 Maurizio Gasparri, neo-capogruppo di Forza Italia al Senato, è presidente della Cyberealm srl, società con sede a Milano che si occupa di sicurezza informatica. Ma non lo ha mai dichiarato agli uffici di palazzo Madama, come sarebbe tenuto a fare. E così ora rischia persino la decadenza dal seggio. A riportarlo è il quotidiano la Notizia, che anticipa i contenuti di una delle prossime puntate di Report: la Cyberealm, si legge, ha per oggetto sociale l’erogazione di servizi noti come “managed security service provider“, cioè di cybersicurezza. Tra i potenziali clienti c’è anche lo Stato: lo scorso luglio, infatti, la società ha partecipato come “portatore di interessi” alla presentazione di una piattaforma software per l’analisi dati nella sede dell’Agenzia delle dogane a Roma. E tra i compiti assegnati dallo statuto a Gasparri – già ministro e fino a ieri vicepresidente del Senato – c’è proprio quello di “verificare il potenziale interesse di operatori pubblici e privati nell’acquisizione di tali servizi“. Cioè di “sponsorizzare” l’azienda con la pubblica amministrazione.

Tutte queste circostanze, com’è evidente, pongono una gigantesca questione di opportunità che potrebbe spiegare sia la decisione di Gasparri di abbandonare la vicepresidenza del Senato (lasciata a Licia Ronzulli) sia il suo sguaiato attacco “a colpi di cognac e carota” a Sigfrido Ranucci, direttore di Report, in Commissione di Vigilanza Rai (video). Si tratta di “un’attività non dichiarata connessa con una società che ha appalti pubblici in un settore delicatissimo“, riassume un senatore citato dalla Notizia. E Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi e Sinistra, membro della Commissione di Vigilanza Rai, chiede spiegazioni: “Senatore Gasparri, è vero che lei è presidente di una società di cybersicurezza e che non ha comunicato al Senato il suo incarico, come prevede la legge? Se fosse confermato, è questo il motivo che l’ha portata ad attaccare Sigfrido Ranucci, agitando in piena Commissione Vigilanza la carota e il cognac? L’omissione nella comunicazione di cariche societarie è condizione di decadenza. Senatore Gasparri, può rispondere per cortesia?”, attacca in una nota.