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Bombardieri (Uil) a La7: “Da Salvini l’attacco più violento mai visto da un vicepremier. Cisl? Non fa uno sciopero confederale da 10 anni”

“Quello di Salvini è squadrismo istituzionale, perché è un atteggiamento non tollerabile in una democrazia come la nostra. Lo squadrismo non è solo violenza fisica, ma anche verbale. Ed è tanto più grave se viene dal vicepresidente del Consiglio, che rappresenta il paese e non solo una parte politica”. Sono le parole pronunciate a L’aria che tira (La7) dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ribadisce quanto affermato nella giornata di ieri sull’atto di precettazione voluto da Matteo Salvini per lo sciopero dei trasporti di domani: “Il vicepresidente del Consiglio ci ha accusato di fare lo sciopero per “il weekend lungo”, ignorando che chi fa lo sciopero paga di tasca sua. E un attacco così violento al diritto di sciopero non s’era mai registrato da parte di un vicepresidente del Consiglio“.

Bombardieri contesta alcuni articoli e titoli di giornali, secondo cui la limitazione dello sciopero dei trasporti a 4 ore sia una vittoria di Salvini e una sconfitta di Cgil e Uil: “Noi in piazza andiamo comunque, non abbiamo ceduto in nulla. Non c’è nessuna resa, nessuna piazza di consolazione, nessuna “vittoria del buon senso”. C’è soltanto un atto intimidatorio di Salvini. L’atto di precettazione del vicepresidente del Consiglio colpisce i lavoratori del settore trasporti – spiega – prevedendo sanzioni penali e amministrative per interruzione del pubblico servizio. Quindi, non riteniamo di mettere i lavoratori nelle condizioni di essere denunciati, non è che noi abbiamo una possibilità di scelta. Noi difendiamo i lavoratori, non gli diciamo di fare 8 ore di sciopero per avere sanzioni penali e amministrative”.

Il timoniere della Uil, infine, risponde a chi menziona la Cisl, che non si è unita allo sciopero, e il suo segretario generale Luigi Sbarra: “Vorrei ricordare che la Cisl non fa uno sciopero confederale da 10 anni insieme a noi. Sbarra dice che sbagliamo ad andare in piazza, io invece non dico che la scelta della Cisl sia sbagliata, ma che c’è una diversità di vedute. In Italia non c’è un sindacato estremista. Rispettiamo le regole e poniamo temi di cui oggi purtroppo si parla poco – chiosa – e che riguardano il lavoro, i salari, la sicurezza, il fisco. Noi siamo convinti che in questo paese ci sia il 40% degli italiani che non paga le tasse. E le pagano i pensionati e i lavoratori dipendenti“.